Il pd vuole aiutare gli amici degli amici degli amici, Rampelli: no all’inceneritore, l’obiettivo è rifiuti zero

“Nel programma elettorale del centrodestra per il Campidoglio ci siamo dichiarati non favorevoli alla politica dei bruciatori, perché sul territorio esistono già impianti a combustione e basta creare una sola nuova linea per raggiungere l’equilibrio per Roma e per il Lazio”. Così Fabio Rampelli su Facebook. Un lungo post che definisce la linea del partito di Giorgia Meloni sui rifiuti, tema tornato prepotentemente di attualità dopo la decisione del sindaco di Roma Roberto Gualtieri di piazzare un inceneritore nei pressi di Santa Palomba, a due passi dalla Capitale. Un progetto imposto dall’alto, non condiviso neppure dalla sua maggioranza di centrosinistra.

“Più esattamente nei programmi elettorali per le amministrative del 2016 e del 2021 abbiamo perorato la causa dei ‘Rifiuti Zero’, sul modello di San Francisco. Con forti investimenti per riprendersi le materie prime. Oggi ancora più carenti e preziose di ieri. Attraverso recupero, riciclo, riuso”, spiega il vicepresidente della Camera. “Ccon una legislazione che metta al bando le produzioni non riciclabili. E favorisca la politica del vuoto a rendere (avanguardia in tutte le nazioni industrializzate a vocazione verde). Che investa sul risparmio in maniera massiccia. Senza assecondare altri appetiti che invece si fondano su profitti privati derivati dagli sprechi. Facendo poi pagare la gestione della raccolta e del trattamento ai cittadini.

Questo significa foraggiare la raccolta differenziata spinta, potenziare le filiere industriali del recupero, emulare i tanti comuni virtuosi. Che sono giunti alle cifre record tra il 70 e l’85% di differenziata senza vanificarne gli sforzi. Realizzare conseguentemente impianti aventi questo preciso indirizzo. Sconfiggendo le infondate resistenze dei cittadini. E infine individuare la tecnologia meno impattante e inquinante per chiudere il ciclo.

Se si fa il contrario si finisce per bruciare tutto. E si disperdono le materie prime in atmosfera. Come sontuosi micro-residui della combustione. “Questo – avverte Rampelli – accadrà con la politica dei 5 ambiti perorata dal Pd. Perché si sarà portati a realizzare 5 inceneritori per chiudere il ciclo. Mentre ne basterebbero due in tutto il Lazio. Sarebbe un’inversione di rotta clamorosa. In totale contrasto con la riduzione delle emissioni di CO2. Per la quale stiamo facendo enormi sacrifici. Bloccando perfino la produzione di energia da fonti fossili.

“Occorre anche dire che allo stato la chiusura del ciclo fatta attraverso le antiche discariche e i vecchi termocombustori conviene solo ai possessori di terreni. E ai beneficiari degli aiuti di Stato (Cip 6). Si sa chi sono e sono amici del Pd. L’obiettivo strategico – insiste l’esponente di Fratelli d’Italia – è portare la differenziata più in alto possibile. Con politiche interattive, ridurre i rifiuti e chiudere il ciclo con tecnologie adeguate e poco inquinanti. Se così fosse, il termocombustore dovrà comunque servire solo a chiudere il ciclo e non può rappresentare una modalità sostitutiva”.

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