Il Partito dei Gay scende in campo contro gli omofobi, e chiede ai Comuni Cinquecento euro per chi offende

Il Partito Gay chiede ai Comuni multe contro gli omofobi. «In Italia continuano i Pride – dice Fabrizio Marrazzo, portavoce del partito Gay Lgbt+ , Solidale, Ambientalista, Liberale – Siamo già stati presenti a Roma, Aversa, Lazio Pride di Albano e Torino, oggi saremo presenti a Milano, Napoli e Catania e nelle prossime settimane saremo presenti anche ai Pride di Palermo, Como, Mercogliano Irpinia Pride e altri come Partito Gay Lgbt+. La nostra presenza quest’anno è mirata a chiedere ai Comuni un gesto concreto ossia l’approvazione della nostra delibera che prevede una sanzione di 500 euro per tutte le persone che offenderanno o discrimineranno le persone Lgbt+ nel territorio in cui viene approvata e anche online».

«Una delibera – sottolinea ancora Marrazzo – che da un risultato concreto specialmente per quanto riguarda il web. Immaginiamo città come Milano, Napoli e Catania dove ci sono milioni di abitanti, se queste delibere fossero approvate, i Comuni potrebbero già incassare milioni di euro multando i cittadini che insultano sui social le persone Lgbt+».

«Per questo – spiega – oggi rinnoviamo l’invito ai sindaci nelle grandi città, dove peraltro oggi passerà il Pride, a non dare solo un patrocinio simbolico ma a fare per la prima volta in Italia un gesto concreto approvando la delibera come ad esempio già fatto nel Comune di Morterone dove è stata presentata dall’assessore Andrea Grassi nostro coordinatore territori nazionale ed in altri otto comuni».

E proprio oggi a Milano sfila il Pride. I partecipanti, secondo le prime stime della questura, sarebbero circa 20mila. Ben altri i numeri nel 2019. Nell’ultima edizione in presenza erano stati 300mila «Certamente quest’anno c’era l’incognita pandemia – avverte la portavoce del Pride – ma in città si sente davvero tanto fermento, è comunque un segnale che la cultura sta cambiando e la società sta diventando più sensibile a questi temi. Questo è un fatto molto positivo, poi le cifre esatte le sapremo alla fine».

Il corteo ha cominciato a muovere i primi passi intorno alle 15. Un’onda arcobaleno che, come dicono gli organizzatori, “sfila orgogliosamente” per chiedere un mondo di “diritti senza conflitti”. E “Diritti senza conflitti” è il tema di questa edizione che, dopo due anni di assenza per la pandemia è sceso in piazza suggerendo l’impegno della comunità Lgbt per assicurare i diritti e combattere le discriminazioni anche per le popolazioni colpite dalla guerra e dai regimi oppressivi: «Siamo davvero orgogliosi e contentissimi di vedere finalmente la nostra città riempirsi di colori e la nostra comunità a marciare per i propri diritti», dice all’Adnkronos Alice Redaelli, portavoce del Milano Pride. Anche il sindaco Giuseppe Sala si è unito al corteo.

Tra le novità di quest’anno anche il percorso, modificato rispetto alle scorse edizioni: il corteo ha avuto il suo punto di incontro in via Vittor Pisani, davanti alla Stazione Centrale, per poi dirigersi verso piazza della Repubblica e passare lungo via Melchiorre Gioia, i Bastioni di porta Nuova e Porta Volta. Poi, dopo aver attraversato il Parco Sempione, si concluderà all’Arco della Pace. Sempre al Parco Sempione è allestito il palco dove, si terrà l’evento finale che sarà seguito da un concerto con artisti come Baby K, Francesca Michielin e altri.

Pubblicato da edizioni24

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