Il M5S si piega a Bellanova sulla Sanatoria dei migranti, e baratta il culo di Bonafede

By Gaetano Daniele

La storia si ripete: salvate il soldato Bonafede, a tutti i costi. E allora ecco che i renziani ne approfittano: “do ut des”. La ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, brsccio armato di Renzi, in virtù della debolezza politica che sta attraversando il M5s, soprattutto dopo lo scandalo Bonafede, ha minacciato le dimissioni se all’interno del decreto sull’economia non sarà inserita la regolarizzazione di 600mila clandestini, da trasformare entro un anno in cittadini italiani a tutti gli effetti. Per Renzi e Bellanova che sono ai minimi storici (2%), son voti, mica pollastri.

Ma alla sanatoria il M5S si oppone, im po per partito preso, un po perché vede nei profughi il malcontento degli italiani. Ma pur di governare sarebbe capace di fare ministro dell’economia anche il papà della Boschi. Crimi e rimasuglia, infatti, vogliono evitare la guerra tra i disperati del Meridione e nullatenenti del Sud, quelli che: altrimenti col cazzo che ti votavo.

La ministra prende talmente a cuore la carenza di raccoglitori di patate che in un sol colpo vuole cambiare la demografia del Paese, facendo diventare italiani migliaia di africani superiore adforittura agli attuali abitanti della Basilicata.

Una roba così non si era mai neanche pensata, invece Renzi l’ha ottenuta. Gli italiani? Chi cazzo se ne frega… beh, qualcuno potrebbe rispondere: ma chi volete che vada a raccogliere patate nei campi? Ad esempio ci sono 25mila calabresi che percepiscono il reddito di cittadinanza, potrebbero chiamare loro? Per carità. Oltre ai calci in culo, perderebbero anche i voti.

E allora ecco che la Bellanova con l’ok di Renzi parte alla volta delle pseudo minacce: o migranti o la mia testa salta: mi dimetto. Se la portavoce renziana in consiglio dei ministri mollasse l’osso, cosa impossibile, il governo in teoria potrebbe cadere, cosa che nei fatti nessuno nella maggioranza vuole. Siamo alla guerra di nervi, ma è una roulette russa con le pistole scariche.

Renzi, da buon Volpone, ha capito il momento difficile soprattutto dopo lo scandalo Bonafede, e sottobanco rilancia: o migranti o niente voti alla fiducia in Senato per Bonafede, dove pende una mozione di sfiducia a tutto tondo presentata da tutto il centrodestra. Detto fatto.

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