Il duo Conte e Letta uniti per convenienza elettorale (per non scomparire)

Due donne e due seggi vacanti. Come provetti slalomistiEnrico Letta e Giuseppe Conte provano a scansare le sagome che tengono a distanza i rispettivi partiti, ma con risultati assai deludenti. Virginia Raggi e ChiaraAppendino (sono loro le due donne) tengono infatti a distanza Pd e M5S. La prima, ricandidandosi al Campidogliocontro la volontà dei dem, ha di fatto precluso ogni possibilità di accordo nelle altre città, mentre la seconda, uscente a Torino ma non ricandidata, sta già facendo terra bruciata attorno a Stefano Lorusso, il vincitore delle primarie flop del Pd. Il motivo? Da capogruppo in consiglio comunale, Lorusso è stato un feroce avversario della sindaca.

E così ora Conte e Letta si guardano di sottecchi, marcandosi a vicenda. E qui entra in gioco le sagome dei due seggi vacanti: uno a Siena e l’altro a Roma. Sembrano fatti a posta per i due ex-premier, entrambi fuori dal Parlamento. Infatti, in un primo tempo si pensò di affidare il primo al pisano Letta e quello capitolino al più “romano” Conte. Ma dopo aver fatto i suoi calcoli, il grillinonon si è sentito poi tanto sicuro di correte in un’elezione suppletiva sotto il simbolo del M5s inella città (s)governata dalla Raggi. E così ha pensato di fare di necessità virtù tirandosi fuori dalla contesa con il nobile pretesto di non concedersi distrazioni nell’election day

Una mossa dettata dalla paura di restare appiedato. Ma in cui il dirimpettaio dem ha voluto scorgere una furbata finalizzata ad accrescerne la popolarità. E così ha pensato: “Perché lui no e io sì?”. Detto fatto: anche Letta farà campagna elettorale solo per i sindaci. Competizione, dunque. Anche rispetto ai bacini elettorali. E se Conte punta sui «moderati» e ceto medio «oppresso dalle tasse e dalla crisi pandemica», Letta subito risponde che «il Pd si rivolge a tutti». Nel frattempo, però, ha già organizzato un viaggio tra le piccole imprese del Nord, guarda caso il target-obiettivo annunciato dal rivale. Parenti serpenti, insomma, con l’occhio fisso sui sondaggi. E con la mente cullata dall’illusione di vincere la sfida per la premiership in caso di vittoria dell’asse Pd-M5S alle prossime elezioni. Sognare, dopotutto, non costa niente.

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