
Prosegue incessante l’assedio giudiziario contro la Lega, in questo caso contro Attilio Fontana, il governatore della Lombardia.
Nella serata di venerdì 24 luglio si apprende che è stato iscritto nel registro degli indagati nell’inchiesta sulla fornitura da mezzo milione di euro di camici e altri dispositivi di protezione da parte della società Dama spa, gestita dal cognato Andrea Dini e di cui la moglie del governatore, Roberta, detiene una quota del 10 per cento.
La notizia è arrivata nella giornata in cui per tre ore è stato interrogato Filippo Bongiovanni, fino a pochi giorni fa dg di Aria, la società per gli acquisti della Regione Lombardia, che nei giorni del dramma del coronavirus è dovuta andare a caccia in ogni dove di dispositivi di protezione individuale.
Proprio attorno a Bongiovanni ruota l’inchiesta che, dopo i servizi di Report su Rai 3, mira a comprendere come vennero forniti ad Aria camici per 500mila euro dalla Dama.
La Regioni, è emerso, non pagò un euro perché la fornitura divenne una donazione. Ma tant’è, il lavoro dei pm contro il leghista, incessante, prosegue: obiettivo, comprendere se a monte fosse stato compiuto qualche reato.