Il dem Letta fa buon viso a cattivo gioco: Conte ha idee diverse? “È normale, è la democrazia”

Non è «infastidito», non ha «nessun dubbio» sul fatto che il governo arriverà a fine legislatura, non ha «paura» di un eventuale voto in Parlamento sull’Ucraina. Enrico Letta continua a fare buon viso a cattivo gioco rispetto alle fibrillazioni interne alla maggioranza, in questa fase acuite dai continui attacchi di Giuseppe Conte a Mario Draghiproprio sul tema del conflitto. E cerca di cavarsela con toni ecumenici. «Mi sento di fare un appello a tutti perché l’unità delle forze politiche italiane continui. Se continua, l’Italia può giocare un ruolo importantissimo per la pace e questo può aiutare veramente a evolversi positivamente la situazione, ed è interesse di tutti», ha detto il segretario Pd al Forum “Verso Sud” in corso a Sorrento.

La parola d’ordine sembra essere “minimizzare”, in linea per altro con l’atteggiamento adottato da Palazzo Chigi. «Non sono minimamente infastidito, ritengo che siamo in una fase di dibattito e di discussione in cui è naturale che ci siano posizioni diverse, con sfumature diverse o anche posizioni più marcatamente diverse», ha risposto Letta ai giornalisti che gli chiedevano se fosse infastidito dagli attacchi di Conte al governo.

«Io penso – ha proseguito – che questo sia un momento in cui qualunque governo e qualunque maggioranza vivrebbe tensioni. Siamo di fronte a uno sconvolgimento globale, senza precedenti e con degli effetti purtroppo drammatici anche sull’economia, sulla coesione sociale del nostro Paese. Io penso che sia abbastanza naturale che ci siano fibrillazioni e tensioni». Per Letta, dunque, «è un momento in cui è naturale che si discuta e ci siano espressioni anche di punti di vista differenti». «Sta capitando in tutto il mondo, in tutte le democrazie. È la democrazia, il bello della democrazia», ha chiosato.

Insomma, per il segretario Pd è tutto nella norma e ne consegue che «non ho nessun dubbio che questo governo andrà avanti fino alla fine della legislatura. Aggiungo anche che questo è l’ultimo governo della legislatura, se ci fossero crisi di governo adesso non ci si metterebbe a discutere, si andrebbe al voto». «Quindi – ha sottolineato Letta – penso che in questo momento crisi di governo ed elezioni anticipate non siano nei radar, credo fortemente invece che andremo, ne sono straconvinto, alla fine della legislatura».

E un eventuale voto parlamentare sulle armi all’Ucraina, rispetto alla quale Conte ha sostenuto che Draghi«non ha mandato politico»? Anche su quello Letta cerca di depotenziare l’offensiva dell’alleato-avversario. «La nostra è una democrazia parlamentare che dal Parlamento trae energia, linfa e legittimazione. Quindi, tutto tranne che paura di andare in Parlamento». «Tra l’altro – ha ricordato il segretario Pd –  ci saremo giovedì prossimo, ascolteremo il presidente del Consiglio e diremo la nostra. Se ci sarà bisogno poi dopo di ulteriori passaggi con ulteriori voti non ci sottrarremo».

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