[…] Il caso David Rossi, nuovi video e foto mettono i pm di Siena nei guai

La verità sulla morte di David Rossi è in 60 foto e due video, finora inediti anche per le parti civili, consegnati dalla Questura di Siena alla commissione parlamentare che indaga sulle ultime ore del manager Mps.

È un altro colpo di scena dopo le rivelazioni del colonnello dei carabinieri Pasquale Aglieco sui pubblici ministeri Antonino Nastasi (oggi pm del caso Open, la Fondazione di Matteo Renzi), Nicola Marini e Aldo Natalini, accusati di aver compromesso la scena del crimine. Ipotesi che i fotogrammi finora inediti potrebbero confermare.

Si tratta infatti dei video girati a mezzanotte all’ingresso nella stanza di Rossi dalla Scientifica che differirebbero in modo sostanziale dalle immagini girate nell’immediatezza dei fatti dal sovrintendente Livio Marini. Secondo quanto trapela, i due video sarebbero stati trasmessi in procura ma i pm che hanno archiviato la morte di Rossi come suicidio avrebbero deciso di escluderli dagli atti. «Che sia stata la Polizia giudiziaria o il pm a farlo per me è poco importante. È una palese violazione dei diritti della difesa», dice al Giornale il legale della famiglia Carmelo Miceli, deputato Pd, che oggi terrà una conferenza stampa alla quale parteciperà anche il presidente dell’Antimafia Nicola Morra, dopo le rivelazioni captate in un audio dell’ex forzista Giancarlo Pittelli («Rossi l’hanno ammazzato, se si sapesse chi è stato…»), accusato per ‘ndrangheta e amico dell’ex numero uno Mps Giuseppe Mussari.

È l’ennesima stortura in un’indagine che grazie al lavoro della commissione presieduta dall’ex Csm Pierantonio Zanettin (Forza Italia) rivela buchi neri e misteri irrisolti. Per la Procura di Genova, che ha riaperto delle indagini già archiviate «a prescindere da potenziali censure disciplinari» dal gip Maria Franca Borzone, con tanto di passaggio al Csm lo scorso gennaio, (senza mai sentire i colleghi senesi) sarà una bella gatta da pelare. D’altronde, già a loro Aglieco aveva rivelato di aver partecipato alle indagini senza titolo e senza comparire in alcun verbale «ma non ci furono domande sul sopralluogo», dice l’ufficiale all’edizione fiorentina di Repubblica. Possibile? Tra l’altro il materiale video-fotografico è vincolato da «segretezza e riservatezza», anche se il Luca Migliorino (M5) ne ha chiesto la declassificazione: «Le altre foto sono pubbliche, perché secretarle?». Chissà se ci sono le immagini dei fazzolettini sporchi di sangue mai analizzati e anzi distrutti. O dei presunti bigliettini d’addio strappati, che secondo la Procura dovevano risultare «nella parte superiore dei residui gettati nel cestino» (che invece viene svuotato sulla scrivania, dice Aglieco) e che in realtà non furono trovati dove dice il verbale della Scientifica. «Dopo otto anni, e grazie alle domande della commissione, scopriamo che alla polizia li mostrò il pm Marini ricomposti dentro ad un libro. Tutto normale?», dice al Giornale Claudio Borghi (Lega). «Tanto gli eventuali reati disciplinari potrebbero essere già prescritti», sottolinea una fonte vicina alla commissione.

Ma se si dimostrasse che Rossi è stato ucciso cambierebbe tutto. Giacché a quel punto scatterebbe il collegamento ex articolo 12 del codice di procedura penale. Anzi, resterebbe in piedi anche l’ipotesi del depistaggio, sebbene sul Secolo XIX fonti della Procura ligure sostengano il contrario. A giorni i tre magistrati potrebbero essere sentiti dalla commissione parlamentare. Il Csm oggideciderà se autorizzare due toghe a fare da consulenti alla commissione «per timori di sovrapposizioni con le inchieste già chiuse»? Di certo non ha ancora aperto alcun fascicolo, almeno a quanto risulta al Giornale. Ma che fine ha fatto la pratica disciplinare su Natalini e Marini, invocata dall’ex leader Anm Luca Palamara nel 2017 da membro Csm? Galeotto fu allora il servizio delle Iene (l’intervista «rubata» all’ex sindaco Pierluigi Piccini, che per primo aveva parlato dei festini gay a cui avrebbero partecipato la Siena vip ma anche Aglieco e due pm), che fece insorgere anche l’Anm: «Riteniamo inaccettabile la sistematica e continua delegittimazione degli uffici giudiziari senesi». Oggi la stessa Anm fa spallucce. Mala tempora currunt.

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