Il bluff di Renzi ha retto, il rimpasto è sempre più vicino. Renzi: “Conte, ti aspettiamo al Senato”

Sente profumo di vittoria Matteo Renzi. Perciò incalza la preda (Conte) con ancora maggiore determinazione. Il leader di Italia Viva è vicino ad incassare la rinuncia del premier a trattenere per sé la delega ai Servizi segreti e la sua disponibilità ad un ampio rimpasto. Un doppio vantaggio scaturito dal fallimento della “operazione responsabili” e dallo svanire dello spauracchio delle elezioni anticipate. Uno spauracchio, assicura in un’intervista al Corriere della Sera, che né lui né i suoi non avrebbero mai temuto. Trattativa aperta, dunque. Non sulle poltrone, ma su Recovery planMes, misure anti-Covid. «Con Conte ci vedremo in Senato», annuncia l’ex-premier rilanciando la palla nella metà campo del premier. Costretto nel frattempo ad assorbire toni sempre più sferzanti.

il caso del cosiddetto “piano Conte” per la gestione dei 209 miliardi Ue, ridotto da Renzi a carta straccia. «Sono certo che Gualtieri stia lavorando per migliorarlo – dice -. Peggiorarlo non potrebbe nemmeno se volesse, è tecnicamente impossibile». Polemiche a parte, resta invece tutto da decifrare il percorso che potrebbe al Conte-ter. Escluso in partenza lo “schema -Travaglio  (chiedere il sostegno alle Camere senza una maggioranzaprecostituita), gli occhi restano puntati sul cdm del 7 gennaio. Si dimetteranno le due ministre Bellanova e Bonetti? Sul punto Renzi non scopre le carte. Si limita a rimandare tutto al confronto sulle «idee» con Conte. «Se queste idee non piacciono aggiunge -, noi non siamo come gli altri: le poltrone le lasciamo».

Un modo per ribadire che non teme le elezioni. E così i suoi 18 senatori, cioè la leva con cui sta ponendo fine al Conte-bis. La ventilata “operazione responsabili” prevedeva anche una spaccatura del gruppo. E ora Renzi ha buon gioco a presentarli come liberi da ogni timore di tornare alle urne. Primo perché «hanno fatto gavetta elettorale» e poi perché «tutti sanno che non ci saranno elezioni». Ad averne paura sono invece i «300 parlamentari del M5S» che ne sarebbero «decimati». L’ultimo pensiero Renzi lo dedica al flopdell’operazione responsabili. «Il soccorso– ironizza – è arrivato solo dalla senatrice Mastella che è stata generosa pensando a ciò che i grillini avevano detto su di lei e sulla sua famiglia in passato».

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