I tank israeliani nel centro di Rafah (Video)

By Federico Giuliani

carri armati delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno raggiunto il centro di Rafah. I mezzi di Israele sono stati avvistati nei pressi della moschea di Al-Awda, a tre settimane dall’inizio di un’operazione di terra nella città più meridionale di Gaza. Tel Aviv continua a martellare quest’area, come dimostrano gli ultimi blitz realizzati all’alba. Sono stati infatti segnalati bombardamenti dell’artiglieria che hanno preso di mira i minareti di diverse moschee nei quartieri Al-Saudi e Tal Al-Sultan. Al dossier militare si aggiunge il dramma umanitario che non sembra conoscere fine. I video pubblicati da attivisti palestinesi sui social media hanno mostrato l’inizio dello sfollamento di un gran numero di famiglie palestinesi dalla zona di Tal al-Sultan. Le scene mostravano un gruppo di donne, uomini e bambini che trasportavano i loro bagagli e camminavano verso le zone centrali della Striscia.

Cosa succede a Rafah

Le Idf hanno inviato una nuova brigata che si unirà alle altre 5 che sono penetrate a Rafah, secondo quanto annunciato dalla radio dell’esercito israeliano. Si tratta di una mossa considerata un’espansione dell’operazione militare in corso dal 6 maggio scorso. La Brigata Bislamach è entrata nella città lunedì, ed è la sesta brigata che combatte in quella zona. Conosciuta localmente come la scuola dell’esercito israeliano per le professioni di fanteria e i capisquadra in tempo di guerra, questa brigata è stata fondata nel 1974; i suoi soldati avevano precedentemente partecipato a combattimenti a Khan Yunis, nel sud di Gaza, e in altre località della Striscia.

La notizia dei tank entrati nel centro di Rafah è arrivata mentre le truppe dell’Idf, come detto, hanno continuato a operare nell’area durante la notte (e non solo). I soldati israeliani hanno operato lungo la Philadelphi Route, conducendo operazioni chirurgiche basate su informazioni di intelligence che indicavano obiettivi terroristici. Al momento i media israeliani riferiscono che non ci sono commenti da parte dell’Idf: i militari affermano che rilasceranno una dichiarazione sull’operazione a Rafah nel corso della giornata. Sul web circolano tuttavia vari filmati di Al Jazeera che mostrano i carri armatidi Tel Aviv avanzare verso il centro della città.

Il dramma umanitario

Nelle ultime tre settimane un milione di palestinesi ha lasciato la città di Rafah. Secondo quanto comunicato dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (Unrwa), ciò è accaduto senza un posto sicuro dove andare, tra bombardamenti, carenza di cibo e acqua e cumuli di rifiuti. L’agenzia scrive inoltre che “fornire assistenza e protezione è diventato quasi impossibile” nella Striscia di Gaza.

In mattinata, intanto, è stato segnalato un attacco israeliano nella zona di Al-Hashashin. Fonti locali riferiscono di 7 persone uccise e altre 6 ferite nel corso di un bombardamento. Un uomo palestinese che ha assistito all’attacco ha riferito ad Al Jazeera: “Era una zona sicura che si era riempita di tende e sfollati. Improvvisamente, un missile è caduto sull’edificio, che era stato costruito usando alcuni blocchi e tubi metallici.

Abbiamo visto persone per strada, sfollati e cittadini. Non c’erano combattenti o altro. Era una zona sicura”. Questo nuovo attacco è arrivato 24 ore dopo il raid su un campo profughi, sempre a Rafah, che ha causato almeno 45 vittime.

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