I migranti non sono un affare di Malta, ci pensino gli altri…

Sono riprese le partenze dal Nord Africa e con questi anche gli allarmi lanciati da Alarm Phone per i barchini in difficoltà. Nelle ultime ore è stato segnalato dalla Ong un barchino in acque Sar maltesi, quindi presumibilmente partito dalla Libia. “Alarm Phone è stato avvisato di una piccola imbarcazione in pericolo e ha informato le autorità”, si legge nel profilo Twitter, in cui si comunica la presenza a bordo di 36 persone.

“Una nave mercantile era sulla scena ma è ripartita. Ancora una volta un esempio della politica di non assistenza di Rcc Malta“, scrive ancora la Ong. Non è la prima volta che Malta si disinteressa completamente della questione migranti, non effettuando interventi sulle richieste d’aiuto e non effettuando il coordinamento delle navi in mar. Solo pochi giorni fa, per esempio, l’equipaggio della nave Nadir “ha individuato un’imbarcazione non idonea alla navigazione nell’area Sar (Ricerca e salvataggio) di Malta. In seguito a un’operazione di salvataggio durata circa un’ora, l’equipaggio è riuscito a mettere in salvo tutte le 41 persone a bordo”.

Così si leggeva sul profilo Twitter della Ong, dove si comunicava anche l’assegnazione del porto di Lampedusa all’imbarcazione, nonostante l’intervento in area Sar maltese. E ancora, pochi giorni prima, le navi militari italiane erano intervenute nelle acque Sar maltesi per altre imbarcazioni sulle quali lo Stato insulare non aveva coordinato gli interventi e non aveva dato indicazioni per lo sbarco. Anche l’Ocean Viking, una decina di giorni fa, ha effettuato un intervento in area Sar maltese portando a bordo 24 persone, portate poi in Italia. Il Times of Malta, uno dei principali quotidiani dello Stato, nella sua versione online hanno spiegato che le autorità maltesi rifiutano sistematicamente non solo di commentare le accuse di respingere i migranti e/o farli morire in mare ma evitano anche di comunicare i dati sulle attività di salvataggio.

Si specifica, poi, che “per oltre un anno” le forze armate maltesi (Afm, responsabili per le operazioni nella enorme zona Sar di Malta) “hanno rifiutato di dire quante persone sono state salvate nelle acque di competenza, quante persone sono state sbarcate a Malta e quante siano state portate in Italia o in Libia”. Il giornale maltese precisa di aver richiesto i dati alla Afm, al ministero dell’interno e al gabinetto del primo ministro facendo riferimento alle norme europee sul diritto di informazione ed alla luce delle denunce fatte negli anni da numerose ong per violazione delle leggi internazionali da parte dei governi maltesi. Ciò nonostante, le richieste sono state respinte.

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