I deliri del Dem Biden sono sempre più insistenti e contraddittori: “Putin non può governare”. Poi la rettifica

L’escalation dei toni costa a Joe Biden uno scivolone diplomatico, che costringe la Casa Bianca a precisare il senso di alcune parole pronunciate dal presidente a Varsavia. Vladimir Putin è «un dittatore che vuole ricostruire un impero» e «un tiranno» che «non può rimanere al potere», ha detto Biden, aggiungendo che «la brutalità non soffocherà mai un mondo che lotta per la libertà. L’Ucraina non si arrenderà mai alla Russia».

La frase è arrivata alla fine del discorso con cui Biden ha concluso la sua giornata a Varsavia, durante la quale aveva incontrato il presidente polacco, Andrzej Duda, e i ministri ucraini degli Esteri e della Difesa, Dmytro Kuleba e Oleksii Reznikov, nonché un gruppo di profughi di fronte ai quali aveva definito Putin un mavellaio. Già queste affermazioni avevano provocato una reazione del Cremlino, che aveva invitato Washington a pensare ai bombardamenti della Jugoslavia, aggiungendo che gli «insulti restringono le possibilità» di un miglioramento dei rapporti tra Washington e Mosca.

Poi, dopo quel discorso, nel quale il presidente Usa ha tra l’altro detto che «punizione e doloresono tutto quello che otterrà la Russia da quest’invasione», il nuovo intervento di Mosca. Il presidente della Russia, ha avvertito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non può «essere deciso dal signor Biden». «È solo una scelta del popolo della Federazione Russia», ha aggiunto il portavoce del Cremlino, citato dalla Cnn. A quel punto a Washington sono corsi ai ripari. «Il senso (del discorso, ndr) del presidente era che a Putin non può essere permesso di esercitare il potere sui suoi vicini o sulla regione. Non stava parlando del potere di Putin in Russia o di un cambio di governo», ha commentato un funzionario della Casa Bianca.

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