I Castro si ritirano: anche Raul lascia. Subentra Miguel Diaz Canel

Domani si apre il “Congresso della Continuità”, ma a Cuba sarà soprattutto la fine dell’era Castro. L’89enne Raul lascerà l’incarico di segretario generale del partito comunista, prima ricoperto dal fratello Fidel, il lider maximo. A prendere il suo posto sarà Miguel Diaz Canel, in una quattro giorni di Congresso che si svolge in coincidenza con le celebrazioni del sessantesimo anniversario della fallita invasione della Baia dei porci.

“Cuba è in crisi economica per un embargo ancora imposto dagli Stati Uniti da 60 anni. Sfido qualunque paese a sopravvivere senza poter fare accordi economici con altri Stati” e ciò è tanto più “vergognoso” durante una pandemia. A dirlo all’Adnkronos è il giornalista Gianni Minà, grande conoscitore di Cuba, alla vigilia dell’ottavo Congresso del partito comunista, che vedrà il segretario generale Raul Castro passare il testimone ad una nuova generazione.

“I cubani, dopo la Rivoluzione del ’59, hanno deciso di abbracciare un altro sistema, quello socialista, coniugato nella loro storia – sottolinea il giornalista – E pare che continueranno a farlo perché, pur con molte criticità, garantisce alla popolazione una qualità della vita dignitosa. Cosa che nel resto dei paesi dell’America Latina e del Sud del mondo è ormai, di nuovo, diventata un miraggio. Nel 2016 Fidel Castro presenziò per l’ultima volta al Congresso del partito comunista, invitando a proseguire il cammino comune. Miguel Diaz Canel,rappresentante della nuova generazione di politici dell’Isola, ha già, da tempo, raccolto il testimone”. “Ma la fine di un’epoca, come quella dei Paesi occidentali (e quindi pure del nostro) la stiamo vivendo noi. Purtroppo, ancora non ce ne stiamo rendendo conto”.

Fedelissimo di Raul, il 60enne Diaz Canel è presidente da tre anni, un periodo in cui ha dovuto affrontare la pandemia, la stretta delle sanzioni americane da parte del presidente americano Donald Trump e un crescente dissenso contro il partito unico, alimentato anche dall’accesso a Internet. Nel 2020 le importazioni di cibo, carburante e materie prime si sono ridotte del 40% e l’economia si è contratta dell’11%, scrive il Financial Times, citando dati del governo. La pandemia ha colpito, ma meno che in altri paesi: su 11 milioni di abitanti vi sono stati oltre 89mila casi e meno di 500 morti. E i ricercatotri cubani stanno sviluppando un vaccino. Ma intanto oltre che sulla salute, il coronavirus pesa sull’economia e ha portato al crollo dell’importante settore turistico.

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