Grillo come Fatima, compare e scompare fregandosene di Conte: firmate il referendum

Beppe Grillo torna in pista e invita a firmare il referendum per la cannabis libera. Lo fa con un appello via Twitter: “Al via il referendum per depenalizzare la Cannabis in Italia e aprire la strada alla legalizzazione. Servono 500mila firme entro il 30 settembre 2021. Firmate e fare firmare”.

Dopo l’eutanasia, l’associazione Luca Coscioni e i radicali sostengono ora il referendum per la cannabis libera. E Marco Cappato annuncia trionfante che in 24 ore sono state già raccolte 100mila firme grazie alla firma digitale che evita banchetti e assembramenti.

Esulta anche Benedetto Della Vedova, segretario di Più Europa e sottosegretario agli Esteri. “Il successo di questo referendum per la legalizzazione della cannabis spinge la nostra iniziativa di legalità e ragionevolezza, dopo decenni di proibizionismo che ha prodotto solo profitti per le mafie e inutile carcere per migliaia di consumatori”.

La discesa in campo di Beppe Grillo su un tema così divisivo crea tuttavia un problema politico di un certo rilievo: il fondatore ha di nuovo scavalcato Giuseppe Conte. Quest’ultimo sul tema della cannabis legale è sempre stato cauto, anche se non è mancato su di lui il pressing dei parlamentari Cinquestelle favorevoli alla liberalizzazione. Proprio un anno fa Conte fu investito del problema con una lettera di 100 parlamentari che gli chiedevano un passo in questa direzione. Ma Conte non si è mai espresso chiaramente sull’argomrento. Quindi l’odierno messaggio di Grillo ha tutto il sapore di un nuovo commissariamento politico.

Ma che la legalizzazione della cannabis sia nei disegni dell’alleanza Pd-M5S lo dimostra il voto favorevole, di qualche giorno fa, della commissione Giustizia della Camera al testo base sulla depenalizzazione della coltivazione in casa della cannabis. Un provvedimento che ha di nuovo spaccato la maggioranza: Lega e Forza Italia hanno votato contro insieme a FdI, con l’unica eccezione del deputato azzurro Elio Vito; si è astenuta invece Italia Viva.

Pubblicato da edizioni24

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