Gregoretti, Di Maio cerca la pezza a colori: “Diciotti era diverso” Ma mente

By Gaetano Daniele

Pur di non continuare a perdere la faccia difronte a quei pochi elettori rimasti, mister congiuntivo Di Maio, cerca la pezza a colori, separando il caso Gregoretti dal caso Diciotti. Due casi analoghi dove videro Di Maio, Conte e tutto il M5s difendere Salvini e votare contro l’autorizzazione a procedere voluta da alcuni magistrati, proprio come ora col caso Gregoretti: “ero vicepremier quando ai tempi della Diciotti bloccammo quella nave perché l’UE non voleva prendersi una parte dei migranti a bordo, e mi sono auto denunciato. Il caso Gregoretti è arrivato un anno dopo ed è propaganda perché la redistribuzione era già in corso in tutta Europa. Sono casi diversi”.

Certo. Di Maio si auto denunciò consapevole di avere un’ampia maggioranza sia alla Camera che al Senato. L’alleanza con la Lega era solida. Oggi separa i casi passando la palla alla redistribuzione. Più che una giustificazione è un tradimento.

Poi parla del movimento che perde pezzi a giorni dispari: “in questa fase devono cambiare una serie di regole interne e di valori di riferimento”.

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