Green pass “falso”, e lo scandalo è servito: collaboratore della farmacia come la banda dei falsari

Certificava la positività al Coviddei clienti della farmacia in cui lavorava in modo che potessero ottenere il green pass dietro pagamento, scoperto si trova agli arresti domiciliari. Come riporta l’Adnkronos, è accaduto a Foligno, si legge in una nota della Procura di Spoleto, dove è stata eseguita questa mattina la misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal Gip del Tribunale di Spoleto, per reati di corruzione e falsità in documenti informatici pubblici con efficacia probatoria, a carico di un collaboratore della farmacia, accusato di avere più volte, in cambio di modeste somme di denaro, simulato l’accertamento della positività al Covid-19 dei corruttori o di loro familiari e di avere inviato all’autorità sanitaria regionale falsa documentazione attestante l’esito positivo del test antigenico.

Nessuna delle persone sottoposte al finto test era vaccinata contro il Covid. Scopo del falso referto di positività era quindi, sempre secondo l’accusa, quello di ottenere indebitamente una falsa certificazione verde, o Green Pass, della durata di nove mesi, al termine del periodo minimo di isolamento.

Oltre all’arrestato, sono attualmente sottoposte a indagini nove persone, quali corruttori e concorrenti nelle singole falsità. Sono in corso ulteriori accertamenti per chiarire i canali di comunicazione che consentivano l’incontro fra domanda e offerta corruttiva. Totalmente estranei ai fatti i responsabili e gli altri dipendenti della farmacia, sottolinea la nota della Procura di Spoleto, la direzione ha anzi collaborato fattivamente con la polizia giudiziaria. La richiesta di corrispettivo non elevato, in questo caso dai 70 ai 100 euro a persona, per quanto fin qui accertato, può ampliare, come in ogni ipotesi di corruzione, la platea dei potenziali corruttori.

Le condotte contestate agli indagati non provocano solo l’accesso di persone non vaccinate e non immunizzate a luoghi riservati ai possessori di green pass, ma anche l’alterazione dei dati statistici sulla base dei quali le autorità sanitarie stabiliscono la portata e la durata di misure restrittive della circolazione di tutti i cittadini. Le indagini, partite nel gennaio scorso e consistite in impegnative attività di controllo, verifica documentale, acquisizione di informazioni, sono state condotte dai Carabinieri della Stazione di Valfabbrica e del Norm della Compagnia di Assisi.

Pubblicato da edizioni24

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