Gli Usa smontano le balle della sinistra: “Alleati di qualsiasi governo. Fondi russi? Non c’è l’Italia”

Le bufale della sinistra sulle paure degli Usa e degli alleati “atlantici” per un governo di centrodestra e sulla presenza di partiti italiani nel dossier in cui si parla di finanziamenti da parte dell’Italia. ieri sono state spazzate via dalla telefonata tra il premier Draghi e il segretario di Stato americano Blinken. Un chiarimento sollecitato, a quanto pare, proprio da Palazzo Chigi, in queste ore in cui in Italia il centrosinistra urla allo scandalo su presunti finanziamenti russi alla Lega di cui non si ha traccia, neanche in quel misterioso dossier che gli Usa avrebbero preparato forse solo sulla base di indiscrezioni di stampa quasi del tutto già note e che qualcuno, come il ministro degli Esteri Di Maio, tra un “volo” e l’altro in pizzeria, sta tentando di strumentalizzare a fini elettorali.

Scanso equivoci, ieri il segretario Blinken ha detto al premier italiano che gli Stati Uniti “non vedono l’ora di lavorare con qualsiasi governo uscirà dalle prossime elezioni“, come ha riferito all’Ansa il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price.

Blinken ha ringraziato Draghi “per la sua guida esemplare in uno dei periodi più difficili della storia recente e per il forte sostegno dell’Italia all’Ucraina”. Secondo lo nota del portavoce di Blinken, Ned Price,”il segretario ha sottolineato l’importanza di mantenere la solidarietà e la resilienza di fronte agli sforzi della Russia di utilizzare l’energia e altri mezzi per dividere i paesi che sostengono l’Ucraina” e l’impegno “a lavorare con il prossimo governo italiano sull’ampio ventaglio dei nostri interessi condivisi”.

Rassicurazioni sono arrivate anche sul dossier “Russia”, che da qualche giorno – incredibilmente – viene sventolato contro il centrodestra come se esistesse davvero ma sul quale, secondo gli Usa, non c’è nulla che riguardi i partiti italiani. Come scrivono oggi i giornali.

“Da quello che si è potuto ricostruire, gli interlocutori statunitensi, sia in ambito diplomatico sia di intelligence, hanno spiegato che non c’è nulla di specifico sull’Italia – scrive La Stampa di Torino – Nessuna transazione sospetta. Il documento resta in mano loro e rimane sottochiave; a Roma non è stato girato. Ma pare chiaro che a parte qualche accenno generico al ‘clima’ che si respira nell’opinione pubblica e nell’establishment sull’impennata del costo dell’energia e una certa insofferenza verso le sanzioni , l’Italia non è certo il focus del report. E questo sarebbe il senso anche dei colloqui del presidente del Copasir e senatore Fdi Adolfo Urso nel suo viaggio in Usa…”.

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