Gli ex grillini pronti alla fase decisiva: “Mai a sinistra con Conte”. Di Battista suona la carica

Gli ex M5S puntano a dare vita a un nuovo soggetto politico, che ricalchi il grillismo delle origini che si proclamava «né di destra, né di sinistra». All’indomani dell’intervento con cui, in una iniziativa organizzata da Goffredo BettiniGiuseppe Conte ha ribadito la collocazione a sinistra del M5S, i fuoriusciti hanno rilanciato sulle loro pagine Facebook un comunicato che suona come una risposta all’ex premier.

Fra i promotori dell’iniziativa ci sono Nicola Morra e Barbara Lezzi, Alessio Villarosa e Cristian Romaniello. Sulle loro bacheche si legge che «oggi molti teorizzano un fronte “ampio e competitivo”, di sapore progressista, di cui dovrebbero essere assi portanti il Pd e il M5S. Si è sempre sostenuto che alla copia si preferisca l’originale e che il rischio dell’omologazione sia sempre dietro la porta per chi rivendica la propria differenza e poi non è capace di difenderla con coerenza. Prevediamo la fine di un sogno per molti. E di un incubo per molti di più». I firmatari del post quindi promettono che «continueremo a lavorare» per il cambiamento contro gli «specialisti del potere» e il «familismo amorale che alimentano».

Ma cosa significa in concreto? L’agenzia di stampa Adnkronos lo ha chiesto ad alcuni di questi ex M5S. Si va verso un nuovo soggetto politico«Certamente.Posso dire che c’è un condiviso, genuino entusiasmo. Un dialogo sincero tra coloro che hanno elaborato questo “manifesto”. Io sono fortemente positivo», ha risposto il deputato Michele Sodano, fra gli espulsi per non aver votato la fiducia al governo Draghi. Il parlamentare siciliano ha aggiunto che «è in corso una collaborazione tra Camera e Senato. Parliamo di una cosa nata molto liberamente, in risposta a questo fronte progressista Letta-Conteche fa morire il Movimento», che «era nato per essere terza via e oggi diventa un ingranaggio del bipolarismo».

Il presidente dell’Antimafia Morra, però,cade dalle nuvole quando gli viene chiesto della possibile nascita di un nuovo soggetto e, interpellato via Whatsapp, risponde con una serie di punti interrogativi. Per la deputata Rosa Menga, poi, «è presto per definirlo un manifesto», ma «può essere un punto di partenza per recuperare quel progetto iniziale e collocarci al di fuori del bipolarismo». Ugualmente per Menga è presto per dire se il “quasi manifesto” si trasformerà in un soggetto politico. «Auspico – ha però precisato – che ciò possa tradursi in un’iniziativa che riporti nel palazzo la voce dei cittadini».

Il confronto per ora coinvolge deputati e senatori espulsi che non fanno parte della componente “L’alternativa c’è”, ma «non c’è alcun desiderio di escludere questi colleghi, noi – ha precisato Menga – vogliamo lavorare insieme a loro». Le premesse perché avvenga sembrano esserci: alcuni parlamentari che fanno parte della componente del Gruppo misto formata dagli ex grillini, come Francesco Sapia e Rosalba Testamento, hanno a loro volta condiviso il post. «Qualora riuscissimo a lavorare tutti assieme potremmo contare una quarantina di parlamentari», ha quindi chiarito Menga, ricordando di fatto l’entità dell’emorragia subita al M5S e pronosticando nuove uscite dopo l’intervento di Conte.

Ha un peso negli scenari che si vanno definendo anche quello che farà Alessandro Di Battista. «A settembre farò le mie valutazioni», ha ribadito l’ex deputato a Zona bianca su Rete 4, mentre nel corso dell’assemblea con i capi commissione del M5S di giovedì scorso ha fatto capolino l’ipotesi scissione, richiedendo un intervento del reggente Vito Crimi per minimizzare. «Non dobbiamo diventare una forza progressista, ma per il progresso. E bisogna recuperare il tema innovazione oltre a quello ambientale» ha avvertito il deputato Niccolò Invidia. Mentre la collega Federica Dieni su Twitter ha scritto: «Non credo che Bettini o altri possano dire cosa sia meglio per il M5S. Per il M5S parlano gli iscritti al M5S, punto. Grazie per i consigli disinteressati ma ognuno pensi al suo partito. Una cosa è la collaborazione altro le ingerenze».

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