Gli eccessi di Formigli finiscono nella bufera, segnalazione disciplinare per “Piazza Pulita” su Cutro: “il dolore non si spettacolarizza”

Corrado Formigli nella bufera dopo la puntata di ieri sera di Piazza Pulita su La 7. Avrebbe turbato gli spettatori quell’insistere della telecamera sulla scarpetta di una delle piccole vittime del naufragio di Cutro, per stessa ammissione del conduttore del programma durante la lettura del suo editoriale, portata in studio dall’inviata sul luogo del dramma. E ancora gli attacchi tutt’altro che velati alle istituzioni. Insomma, quel calcare la mano su una tragedia ancora tutta da metabolizzare. Così oggi, a quasi 24 ore dalla messa in onda di quel macabro commento ai fatti, è arrivata inevitabile la segnalazione disciplinare da parte dell’Ordine dei Giornalisti per la trasmissione Piazza Pulita.

Allora, in una nota l’Odg spiega che «sono giunte diverse segnalazioni in merito alla trasmissione Piazza Pulita in onda su La7, durante la quale sono state mostrate, in chiave di spettacolarizzazione, le scarpette presumibilmente di uno dei bimbi coinvolti nel tragico naufragio sulle coste di Crotone. Il diritto di cronaca è sacro – sottolinea la nota dell’organismo di settore – ma lo è altrettanto il rispetto della deontologia professionale che impone il corretto comportamento dei cronisti sui luoghi degli eventi. E, anche in televisione, continenza e rispetto nel linguaggio, compreso quello non verbale. Il Comitato esecutivo del Cnog invierà una segnalazione ai Consigli di disciplina competenti per l’apertura di un procedimento di valutazione sul caso», conclude la nota.

Il giornalista in forza a La7 ha fatto del resto della vis plateale e della veemenza verbale la sua cifra professionale. Una velenosità corrosiva, la sua, spesso peraltro al servizio di inchieste e tesi giornalistiche poi rivelatesi delle bufale al livello giudiziario. E accreditatesi agli occhi di buona parte dell’opinione pubblica come mera propaganda di parte. Come nel caso della richiesta di archiviazione dell’inchiesta sulla presunta lobby nera da parte della Procura di Milano. O, più banalmente, come altre scelte di cattivo gusto: come quando, parlando dei provvedimento dell’esecutivo in merito all’operato delle Ong, ha tuonato contro il «bullismo di Stato», allestendo in diretta tv l’ennesimo banchetto di veleni e accuse contro il governo con cui cibare il pubblico televisivo in ascolto.

Perché, come è facile dedurre anche dalla nota dell’Odg, tutto sembra tornare utile per attaccare il governo e il suo presidente del Consiglio: dalle tragedie sul lavoro (vedi la puntata sul caso di Luana D’Orazio) alle tragedie del mare, passando per le polemiche tipiche dei salotti (e dei talk show) radical chic. Tutto sempre funzionale ad aggiungere colate di fango inaudite. E tutto sempre ad orologeria. Del resto, cos’altro aspettarsi da uno che ha difeso Saviano consentendogli di ingiuriare la Meloni definendola «bastarda»?

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