Gli anarchici minacciano Nordio e sfregiano l’Italia a Bruxelles. Meloni pugno di ferro: “Lo Stato non arretra”

“Nelle ultime ore è stato minacciato di morte il Ministro Nordio. Ed è stata imbrattata la sede della Rappresentanza italiana presso l’UE a Bruxelles con scritte inneggianti a Cospito. Solidarietà al Guardasigilli e al personale della sede. Lo Stato è al loro fianco e non arretra”. Sono le parole scritte di getto in un tweet dal premier Giorgia Meloni a seguito di episodi inquietanti. Una scritta contro il ministro della Giustizia è apparsa nelle ultime ore su un muro di viale dell’Università a Lecce. Parole inaccettabili: “Nordio boia speriamo che tu muoia”, questa la frase accompagnata da una ‘A’ maiuscola all’interno di un cerchio. L’allarme anarchici legato al caso dell’anarchico Alfredo Cospito detenuto al 41 bis, sale di livello giorno dopo giorno. Sulla scritta minacciosa sta indagando la Digos della Questura. “Lo Stato non arretra”, ribadisce il premier preoccupata di un altro episodio di estrema gravita.

Una scritta in vernice rossa che recitava “Free Cospito”, inneggiante alla liberazione del militante anarchico in carcere, tra l’altro, per aver sparato alle gambe ad un manager, è stata vergata sul muro esterno della Rappresentanza Permanente dell’Italia presso l’Unione Europea, a Bruxelles. Quando la scritta è stata vista, sono state avvisate subito le autorità e la Polizia belga ha effettuato i rilievi del caso. La magistratura ha avviato un’indagine. Fratelli d’Italia si è stretto intorno al ministro Nordio vittima di un vile atto intimidatorio. Piena solidarietà al ministro è stata espressa dal Presidente del Senato. Ignazio La Russa è molto allarmato: “L’escalation di violenza e atti intimidatori nei confronti di esponenti di governo e delle istituzioni non deve essere sottovalutata. Rinnovo l’invito ad abbassare i toni dello scontro politico. E mi auguro che la magistratura e le Forze dell’ordine facciano presto chiarezza sulle responsabilità”.

La tensione è tangibile e cresce giorno dopo giorno. Milano, già messa a ferro e fuoco nel fine settimana scorso, con incidenti e poliziotti feriti, è protagonista di un nuovo presidio di solidarietà per l’anarchico. I manifestanti si sono dati appuntamento in piazza della Scala. Qui hanno appeso alcuni striscioni con la scritta ‘Il 41 bis è tortura! Rifiutiamo trattative e accanimento terapeutici. Fuori Alfredo dal 41 bis’. La piazza è  stata presidiata da reparti di Polizia e Carabinieri in assetto antisommossa. Ne hanno anche per il sindaco. Questo uno dei proclami lanciati dagli anarchici. “La lotta di Alfredo Cospito si vede anche nell’autodeterminazione dei cori e nella possibilità di farne uno strumento di resistenza contro la violenza dello Stato. Violenza che verrà espressa anche per mano del sindaco Sala se si troverà a firmare un tso per il nostro compagno Cospito”.

Sale. Giovedì la lettera di minacce a firma “Federazione anarchica informale”, inserita in una busta contenente anche un proiettile, all’Iveco Defence Vehicles di Bolzano; azienda del gruppo Exor attiva nel settore della Difesa, con destinatario uno dei manager dello stabilimento. Nella lettera gli anarchici facevano riferimento a Cospito, ma c’erano anche accuse sulla fabbricazione di armamenti in relazione alla guerra in Ucraina. Giorni fa invece – sul fronte europeo –  l’ambasciata d’Italia a Lisbona aveva ricevuto un pacco sospetto, riaccendendo l’allarme per le sedi diplomatiche all’estero, da mesi nel mirino della galassia anarchica che sostiene Cospito.

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