Giuseppe Conte kamikaze a Cernobbio: “Tassare gli extra-profitti”

Riflettori puntati su Cernobbio, per l’ultima giornata del Workshop Ambrosetti. Alla vigilia era presente Giorgia Meloni, mentre oggi sfilano i leader dell’opposizione. Tra loro ecco Giuseppe Conte, alla guida di un M5s sempre più in difficoltà. E di fronte alla platea di imprenditori, ecco che il presunto avvocato del popolo, oltre a menar fendenti contro il governo, ha snocciolato la sua ricetta: tassare, tassare, tassare.

“Una tassa sugli extra profitti sarebbe buona e giusta“, ha sostenuto Conte, intervenendo al Teha Forum a Cernobbio. “Potremmo anche recuperare risorse tagliando dei sussidi ambientalmente dannosi, ci sono margini per costruire una politica economica espansiva – ha aggiunto -. Dobbiamo investire sui pagamenti digitali per contrastare l’evasione, aumentare e sostenere gli stipendi, perché i redditi reali delle famiglie sono in calo e non siamo più competitivi”.

Dunque, in barba a tutti gli indicatori economici positivi, ecco che l’ex premier tratteggia scenari a tinte fosche per il futuro del paese. “Adesso entra in vigore il nuovo Patto di stabilità, siamo davanti a una prospettiva che comprimerà l’Italia nella possibilità di definire un rilancio della crescita”, ha ripreso. E ancora: “Qualche giorno fa abbiamo sentito la presidente Meloni sciorinare una lista di record isolando alcuni dati, l’ho vista più prudente invece nell’intervento che ha fatto da voi al Forum: in realtà non possiamo essere così tranquilli”, sostiene Conte. Questo perché, riprende, “siamo ultimi per quanto riguarda le spese sanitarie, abbiamo un crollo dei redditi reali certificato da Eurostat e adesso arriva il nuovo Patto di stabilità a comprimere le possibilità di crescita dell’Italia”, ha concluso. 

Poi ecco anche Elly Schlein, la quale auspica di poter fare insieme alle altre opposizioni “un lavoro comune anche sulla manovra. Purtroppo ci aspettiamo che, come quella dell’anno scorso, sarà senza respiro e senza anima. Noi vogliamo assicurarci che il Paese sia messo in condizione di ripartire. È il nostro primario interesse. Anche i salari sono diminuiti, ce ne dobbiamo occupare con grande urgenza”, ha affermato Schlein, che parimenti a Conte pare ignorare i dati su Pil e occupazione.

In merito al confronto avuto nella mattinata di oggi, domenica 8 settembre, con gli altri leader di opposizione, la segretaria del Pd ha affermato: “Credo che siano emerse anche alcune piste di lavoro comune: sanità pubblica, congedi paritari, politica industriale. Anche con Calenda e Conte è emersa la stessa critica che facciamo noi: la transizione 5.0 che è arrivata con enorme ritardo e senza dare continuità. Le imprese hanno bisogno di poter programmare, quindi dare continuità a quel tipo di meccanismi di incentivi è fondamentale”, ha concluso Elly Schlein.

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