Giorgia Meloni in piazza a Frosinone: “Draghi rispolveri l’autorevolezza e difenda gli interessi dell’Italia”

Giorgia Meloni dal palco di Frosinone infiamma la platea. Già a partire dall’istante dopo i ringraziamenti di rito al sindaco Ottaviani e a tutta la classe dirigente di Fratelli d’Italia. Come all’amministrazione uscente. E con l’augurio e le parole di sostegno per la candidatura a sindaco di Frosinone in continuità con l’attuale amministrazione, indirizzate a Riccardo Mastrangeli. Una introduzione grazie alla quale Giorgia Meloni può richiamarsi all’operato degli amministratori. Che, per esempio, sottolinea a stretto giro la numero uno di Fratelli d’Italia, si è concretizzato nella realizzazione del terzo stadio più grande del Lazio, quello di Frosinone appunto, «iniziato e finito» davvero. «Non come le opere propagandate da ben altri governanti, che inaugurano lavori in siti che poi non partono. Per un semplice fatto: perché ci sono esponenti di sinistra a cui importa soprattutto tagliare i nastri»…

Un comizio non privo di battute, che è andato avanti per 45 minuti con toni colloquiali con i quali Meloni è entrata sintonia con il pubblico. E col quale ha rivendicato l’operato della sua classe dirigente che è tale perché in grado di lasciare un segno del proprio  passaggio.

E ancora: «Sono gli amministratori che si ritrovano alle prese con il lavoro più difficile da fare. Perché nelle realtà comunali, i problemi sono tantissimi e le risorse sono decisamente poche. Ma per Fratelli d’Italia amministrare un comune non è come governare un condominio, per cui basta che tornino i conti e tutto è a posto. Non è limitarsi – come sempre più spesso fanno a sinistra – a eventi o iniziative luccicanti. No – incalza la Meloni –. Per noi, amministrare un territorio significa capire, soprattutto in una realtà come l’Italia, la vocazione di quel territorio».

Ecco perché possiamo dire con certezza – prosegue la presidente di Fdi – che nelle nostre file ci sono quegli amministratori che preferiscono investire risorse. Fare i progetti di lunga e media distanza. Di cui magari non saranno neppure loro a tagliare i nastri. Ma di cui sono certi che, quando magari tra dieci-venti anni, ripasseranno da qui, vedranno i risultati del loro impegno. E come loro li vedranno i cittadini di quella realtà. Ecco – ha aggiunto la Meloni nel suo discorso prima di passare alla disamina di altre tematiche e problematiche nazionali – a noi piace immaginare che questo debba essere il centrodestra. E se è stato così fino ad oggi, voglio credere che sarà così anche domani, se Fratelli d’Italia all’interno dell’amministrazione Mastrangeli, avrà un ruolo ancora più forte».

Così come forte e incalzante il grido d’allarme che Giorgia Meloni continua a lanciare sulla questione dei Balneari Rispetto alla quale, ancora una volta, torna a dire come i conti fatti dal governo non tornino. Così come, proseguendo, la numero uno di Fdi non riesce a capacitarsi del fatto che il governo di casa nostra non stia facendo «come la la Spagna o il Portogallo, che hanno prorogato le concessioni. Imporre a noi di mettere all’asta gli stabilimenti quando la Spagna e il Portogallo, che sono i nostri diretti competitori, prorogano le loro concessioni in Italia è incostituzionale», tuona la Meloni. Che poi a stretto giro aggiunge anche: «La Costituzione italiana dice, all’articolo 11, che l’Italia cede la propria sovranità in condizione di parità con gli altri Stati – ha puntualizzato –. Io posso seguire una direttiva europea se vale per tutti allora. Non se a me ricattate e gli spagnoli e i portoghesi fanno come vogliono»…

E non sono battute. Sono amare verità. Come quella sul conflitto in Ucraina, rispetto al quale, anche in occasione di questo comizio a Frosinone, la Meloni non può non sottolineare tra il serio e il faceto come «Giuseppe Conte sulla guerra mi sta facendo impazzire». Quindi spiega. «Dice: “la nostra posizione contro l’escalation militare fa paura a molti”. Ma hai il titolare della Farnesina al Governo, l’escalation militare la sta facendo Di Maio. Se non se non sei d’accordo ritira il ministro degli Esteri e passa all’opposizione. Assumiti le responsabilità delle tue scelte. Delle tue posizioni. Come abbiamo sempre fatto noi», afferma a questo punto con veemenza la presidente di Fratelli d’Italia dal palco di Frosinone.

Perché, conclude la Meloni, nelle questioni nazionali come in quelle internazionali, «ci vuole un Governo che abbia voglia di difendere gli interessi italiani. Se Mario Draghi recupera l’autorevolezza. La spolvera e la porta in Europa per porre un paio di questioni, ci aiuta. Perché finora non abbiamo visto grandi cambi di passo»…

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