Giletti a valanga contro De Luca: “Vai negli ospedali invece di dire cazz***”

Ma come si permette? Frasi inutili, dovrebbe stare zitto e non pontificare dalla propria scrivania dicendo cazz...”. Un Massimo Giletti mai visto così furibondo si è prodotto in un attacco durissimo contro Vincenzo De Luca nel corso della trasmissione domenicale“Non è l’Arena”. Un attacco in due tempi tutto da gustare. Prima le parole di beffae indegne di un governatore di Regione contro la bambina che si rammaricava di non potere andare a scuola. Parole che  resteranno negli annali, ad eterna memoria di una maleducazione istituzionale che ha pochi precedenti nella forma e nella sostanza. Dopo la decisione del presidente della Campania  di chiudere le scuole in virtù di contagi galoppanti le parole della bimba hanno fatto breccia nei cuori di tutti. Tranne che in quello di De Luca, che ha irriso la bimba perché sarebbe l’unica al mondo -scandisce De Luca che esprima un simile desiderio. Giletti è partito da qui per scatenare tutto il suo disappunto e dei suoi ospiti. “La scuola non è un parcheggio, è il luogo in cui ci si forma”.

De Luca ha avuto il coraggio di sminuire la scuola come istituzione ed insultare la volontà di una bimba da lui definita una ogm. Dimostrando – insensibilità a parte- di non conoscere il mondo che lo circonda: non sappiamo chi frequenti di solito il presidente, ma è molto diffusa la voglia dei  bambini di apprendere, di stare in classe con i loro amici. “Voglio andare a scuola perché voglio imparare a scrivere”, scimmiotta  De Luca le parole della bimba dette durante un’intervista. Le ripete nel suo eloquio teatrale, il governatore sceriffo, uno schiaffo alla sensibilità. E lo studio di Giletti  esplode nel riascoltare lo sproloquio di De Luca. “Questo è un presidente di Regione…”, dice sconcertato. Fine primo atto.

Subito dopo Giletti manda un servizio terrificante sulla situazione  nel Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli. “Oh madonna”. In studio bisbigliano così, mentre scorrono le immagini di quanto sta accedendo. Disorganizzazione, file interminabili, parenti assiepati all’esterno del nosocomio. E il caos al pronto soccorso, con pazienti positivi al Covid a contatto con malati non Covid, separati da un semplice paravento. Quando c’è. I protocolli prevederebbero l’opposto per arginare il contagio. “Siamo consci che siamo a rischio. Questa guerra l’abbiamo persa a priori”, spiega avvilito un infermiere. Ecco. D Luca dov’è? Ecco, presidente, “vada negli ospedali invece di dire cazz…”, è il grido liberatorio del conduttore. Contro il governatore Pd della Campania che poco o nulla ha fatto sul fronte della sicurezza per medici, operatori sanitari e pazienti. I numeri lo inchiodano.

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