By Gaetano Daniele
Ditemi quello che volete ma a me i grillini fanno scompisciare dalle risate. Ma voi lo immaginate un governo senza i Grillini? Un governo senza la Taverna, Paola intendo, Di Maio, Fico, Dadone etc etc ? Un governo serio che parla solo di cose serie, che ferma gli sbarchi, abbassa le tasse e rilancia l’occupazione giovanile? No, per carità.
In questi giorni ne ho sentita un’altra, questa volta la spara Fabiana Dadone, ministra grillina alle politiche giovanili. Quella dai tacchi sulla scrivania. Mi è anche simpatica. Poco affascinante, ma ha un non so che….ha detto, alludendo a Matteo Salvini, che questi non potrebbe stare nel Palazzo perché non è nemmeno laureato. Pensate te.
Come se il titolo di studio più elevato fosse una sorta di patente per potersi occupare della cosa pubblica. Allora faccio una proposta: facciamo votare solo i laureati. Il che denota come con la bocca si possono dire tante di quelle sciocchezze in nome della democrazia. E non le dice un semplice cittadino, ma un ministro della Repubblica.
Infatti, è talmente ridicola e ignorante da non sapere neppure che il suo braccio destro Luigi Di Maio, ministro degli Esteri in carica, pensa te, la laurea l’ha vista solo con il cannocchiale la notte di San Lorenzo, non avendo mai concluso nulla di buono in politica tanto meno un percorso accademico e, ciononostante, se ne sta al governo da vari anni circolando nelle auto blu che voleva abolire.
Le persone non si giudicano dagli studi ufficiali, bensì dalle loro capacità palesate sul campo. E Salvini nonostante le molteplici fesserie fatte in questi ultimi tempi e cioè di riallearsi con il M5s, prese in mano la Lega quando il partito era al 4 per cento e ora l’ha portata oltre il 20%. A differenza dei Grillini che dal 30% sono finiti ai gradi di Bolzano per non aver combinato un cazzo, e la Dadone è laureata.
Quindi il consiglio che mi sento di dare alla Dadone è di non fare la fine delo yogurt della Danone, che scade… quindi eviti pure altre figure di cioccolatino, per non dire altro. .
