Gaetano Daniele: “La scuola riparte, speriamo sia la buona scuola”

By Gaetano Daniele

Per certi versi ho nostalgia della scuola, poiché essa ha rappresentato il luogo, o meglio, l’istituzione, che mi ha dato l’opportunità non soltanto di apprendere cose utili, ma pure di avere a che fare con tanti ragazzi, poi diventati adulti, con i quali ho imparato a vivere in gruppo.

Gli studenti sigillati in casa, non si annoiano solo perché alternano la televisione con le lezioni tramite web, che probabilmente sono una potente rottura di coglioni. Alcuni ragazzi mi hanno confessato che a scuola non si recavano volentieri, in quanto permanere quattro o cinque ore al giorno inchiodati al banco ad ascoltare le fregnacce degli insegnanti non era allettante. Ma a causa del Covid, abbiamo capito che quella seccatura era fondamentale, quasi vitale per la nostra formazione. Per sperimentare appunto  l’umanità e se stessi, per stabilire rapporti non banali e di conforto reciproco tra gente in tenera età. La cosiddetta educazione. Poi viene la grammatica…

Infatti il corpo docente che ha allevato per cinque anni una scolaresca sa perfettamente chi è maturo e chi no. Tra l’altro coloro che sono arrivati in fondo al ciclo degli studi evidentemente sono degni del diploma. Anche se non mi spiego che bisogno c’è di sottoporli poi a un giudizio finale nel momento in cui sono giunti all’ultima curva.. Ma questo è un altro discorso. 

Pertanto, non mi resta che augurare buona scuola a tutti, e agli asini di scarsa volontà, dico: “uagliu, mbaratv a scol”. Buon inizio! 

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