Per chi mi segue e ha la sfortuna di leggermi sa che ogni tanto mi capita di fare dei brutti sogni. Spesso sono premonitori. Altri, invece, non si avvicinano nemmeno un pelo alla verità.
Questa volta ho sognato il governo in merito alle misure da adottare per le festività natalizie. Cascasse il mondo, io già sono con la testa all’estero. Figuriamoci se mi metto dietro alla carrellata di Dpcm di Conte: uno ne pensa e cento ne sforna. No. Anche perché mi conosco. Ho un brutto carattere, sono sempre per il giusto, e se mi attacco a leggere o a parlare poi, mi capita di fare il sangue amaro, allora zitto zitto cacchio cacchio, mi metto nella macchinina di papà, un Atos verde pisello, e me ne vado all’estero con la speranza di non riascoltare Speranza pregando a San Paolo di non essere fermato dalla Polizia.
Dalla nuova zona rossa per tutti al coprifuoco anticipato. Un passo avanti e uno indietro. Un tira-e-molla che sta diventando indigesto, Il governo apre e chiude l’Italia a giorni alterni, cambia i colori come se fosse Razzi con i partiti politici. Raccomanda di non baciarsi e di non abbracciarsi. Dice come bisoogna lavarsi le mani e come stare seduti a tavola. Ma sulle decisioni importanti solo chiacchiere e distintivo. E per dare in pasto all’opinione pubblica un’attivismo che non ha, predispone altre misure, che contraddicono le precedenti, che a loro volta ne contraddicevano altre.
Mi sveglio? Macchè, il sogno continua
Siamo dunque a un’altra stretta per Natale. E con ogni probabilità siamo anche all’ennesima conferenza stampa di Conte. Il giro di vite potrebbe partire già sabato prossimo. Fino all’Epifania nei giorni festivi e prefestivi l’Italia potrebbe diventare un’intera zona rossa o arancione. Nella seconda ipotesi, quella con ristoranti chiusi e negozi aperti, si parla anche di un coprifuoco anticipato alle 18 o alle 20. Perciò quasi sicuramente chiuderanno ristoranti e bar nei giorni festivi e prefestivi. Ancora in ballo il nodo dei negozi, mentre si limitano di più gli spostamenti.
Ma nel sogno ho visto Conte affiancato dal ministro Speranza sbattere i pugni sulla scrivania
Per la linea dura si schiera appunto il ministro Roberto Speranza. Che mette in un quadro le scelte del Comitato tecnico-scientifico. I “famosi” tecnici di Conte spingono per istituire una zona rossa che vieti gli spostamenti non essenziali fuori dalla propria abitazione dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio, nonché il 5 e 6 gennaio. Un lockdown il cui effetto sarebbe quello di bloccare cenoni e veglioni anche tra parenti. Sembra effettivamente troppo, Conte è perplesso ma alla fine potrebbe alzare bandiera bianca. Anzi. Nel sogno ce l’aveva alzata.
Poi mi sono svegliato
Oltre a Speranza, a favore di un nuovo lockdown ci sono i ministri Dario Franceschini e Francesco Boccia. Ma non tutti nel governo sono della stessa opinione, non è necessaria una “zona rossa” per l’Italia intera. Altro nodo da sciogliere è quello dei ristori, inevitabili se si procederà con la chiusura delle attività. Ma con non pochi problemi dal punto di vista economico.
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