Gaetano Daniele: “Gli 80 miliardi? Non esistono, lo dicono i Servizi Segreti. Conte non cade e vi dico perché”

Giuseppi Conte

By Michele Piras

Raggiunto telefonicamente, Gaetano Daniele, amministratore di ith24, boccia in maniera netta l’operato del governo a trazione Giuseppe Conte, e nota: “gli 80 miliardi non esistono, chi li ha visti?”

E su eventuali proteste: “Ma se i partiti non si organizzano per raccogliere il malcontento c’è una possibilità, e lo dicono le informative dei servizi segreti e delle prefetture, che la gente scenda in piazza da sola e non organizzata – sottolinea -. Ci ricordiamo le stagioni in cui accadeva, non sono stati bei tempi e questo rischio esiste. Meglio in piazza coi partiti e sotto una banidera che non nei vicoli da soli a far casino”,

E ancora: “Il governo è formato da persome che lasciano molta preoccupazione nella gestione della cosa pubblica. Ma temo che non sarà mercoledì il giorno del giudizio. Invito a guardare i numeri nella loro cruda realtà. Leggo di tutto e di più alla vigilia di questo voto. Parlano di rischio di crollo del governo, che peraltro lo meriterebbe, e su soccorritori palesi od occulti. Guardiamo allora i voti al Senato, dove le situazioni sono sempre più complesse. L’esperienza ci dice che fisiologicamente non saranno presenti tutti i 320 senatori. Ad esempio in occasione del voto sull’ultimo scostamento i votanti sono stati 287. E in occasione delle comunicazioni del ministro della Salute, Speranza, sono stati 265. Ammettiamo che mercoledì prossimo i presenti e i votanti siano 300, non per defezioni volute e programmate ma sulla base di una previsione realistica fondata sulle esperienze passate. Conte per prevalere avrebbe quindi bisogno di 151 voti”.

Il Gruppo di Renzi, prosegue Daniele, calcolatrice alla mano, conta 18 senatori. Quello delle Autonomie 9, ma arriverà a 8, vista la prevedibile assenza del presidente Napolitano per comprensibili ragioni. Dei 30 componenti del Gruppo Misto, almeno 26 sono orientati a votare per Conte. E purtroppo anche alcuni che da tempo non sono più nel Gruppo, vale a dire Quagliariello, Romani e Berruti. Già così siamo a 52 voti. Aggiungendo i 35 del Pd siamo a 87 e per arrivare a 151 servirebbero 64 senatori dei Cinquestelle. Il Gruppo è composto da 92, quindi il governo avrebbe la maggioranza anche se i dissidenti fossero 28. Ma mi sembra che in 14 abbiano firmato la lettera contro il Mes. E un conto è firmare una lettera un conto è votare contro il governo se dovessero aprirsi scenari apocalittici, con un taglio di seggi e di percentuali”.

E sui 5 Stelle, Daniele chiosa: “Poco cambierebbe anche se i votanti dovessero essere 310 e la maggioranza richiesta di 156. Per i Cinquestelle l’effetto poltrona vale più dell’effetto Casaleggio, Casaleggio è un costo, la poltrona un incasso. Insomma, tutto questo patema giornalistico – ribadisce Daniele – non ha fondamento sui numeri. Purtroppo temo che mercoledì prossimo per il governo non sarà il giorno del giudizio, che sarebbe salvifico e necessario per il Paese. Perciò, ove ci fossero nel centrodestra eventuali soccorritori non animati da contenuti ma da possibili e rispettabili preoccupazioni personali, credo che possano decorosamente votare contro il governo, perché il loro eventuale soccorso non servirebbe a niente”.

…… Come volevasi dimostrare…..

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