Gaetano Daniele: “Beppe Grillo? Come i nodi anche i BLUFF prima o poi vengono al pettine. È un pagliaccio di Corte. Ha la battuta pronta e mi fa anche ridere, ma le istituzioni sono una cosa seria..”

By Gaetano Daniele

Comunque andrà a finire siamo al termine di una commedia tragicomica durata fin troppo, nel senso che Beppe Grillo è arrivato al capolinea: o cede le redini a Giuseppe Conte o il suo movimento esploderà come una bomba a grappolo colpendo tutti coloro che si troveranno nel raggio di pochi metri, in mille pezzi, e quello che rimarrà nelle sue mani sarà di fatto la rete della bomba, il nulla dopo il botto.

Ma in ogni caso oggi finisce l’epopea Cinque Stelle, almeno per come l’abbiamo conosciuta fin qui. Entrambe le cose non sono un male tanti sono stati i danni provocati all’Italia dalla follia grillina, una ubriacatura collettiva che ci vorranno anni a smaltirne le scorie.

Beppe Grillo è un buffone, geniale e a tratti divertente come sono i buffoni e un giorno forse sapremo chi l’ha innescato e indirizzato dentro e fuori i confini nazionali. Perché ogni buffone se non supportato da un altro buffone si riguarda bene dell’alzare la voce.

Capita che il buffone di corte riesca a sedersi sul trono del regno, ma tale resta e sarà divertente vedere che pazzia si inventerà per continuare la recita. Ma vuoi vedere che questa volta ha trovato sulla strada uno più furbo e scaltro di lui, quel Giuseppe Conte che ieri con il suo solito aplomb ha messo in scena un parricidio in diretta tv.

Da primo partito del 2018, i Cinque Stelle sono franati al quarto posto dietro Fratelli d’Italia, Lega e Pd e nulla lascia intendere, Conte o non Conte, una inversione di tendenza ma semmai il contrario, cioè un lento scivolare verso il baratro. Perché il partito che ha in mente l’ex premier poco o nulla ha a che fare, se non la sete di potere, con l’onda che lo ha generato. Il che complica non poco non solo le cose interne al movimento ma soprattutto spiazza il Pd che già assaporava proprio grazie alle mosse di Grillo il gusto di una alleanza capace di battere il centro destra.

Che succederà lo vedremo. Certo è che come i nodi anche i bluff prima o poi vengono al pettine. E il grillismo è stato un grande bluff. Grillo ha fallito, Conte ha fallito per due volte come primo ministro, Di Maio ha fallito come leader del suo movimento al punto di doversi dimettere, ministri per caso sono apparsi e scomparsi dalla scena per manifesta incapacità (vedi Toninelli e Bonafede) nel giro di qualche mese. E ancora qualcuno può pensare che questa accozzaglia è stata un bene per il paese?

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