Frontex: “il peggiore dal 2015”. I numeri dei migranti non lasciano spazio ad interpretazioni

Chi nega l’emergenza migranti delle ultime ore probabilmente non ha fatto bene i conti sugli sbarchi o, forse, non li ha fatti per niente. O, forse, è in mala fede. A stilare un report sugli arrivi è stato Frontex, i cui aerei, viene sottolineato, hanno rilevato circa 3mila migranti in pericolo in molteplici eventi, che hanno coinvolto piccoli gommoni e grandi pescherecci. Le motovedette e le navi militari hanno fatto la spola tra la costa e la zona Sar italiana per sbarcare nei porti i migranti recuperati dai barconi. In un solo evento, la macchina del soccorso italiano ha salvato quasi 700 migranti. Non si contano, poi, gli sbarchi autonomi su Lampedusa e gli altri che si sono verificati in Calabria e nelle altre zone della Sicilia, tanto che l’ultimo weekend, stando ai dati Frontex, è stato “uno dei più affollati dal 2015”. Frontex, nel suo comunicato, spiega: “Abbiamo immediatamente informato tutti i centri di coordinamento dei soccorsi della zona e i passeggeri sono stati soccorsi da motovedette italiane e navi civili”.

E non è difficile crederlo, visto il tracollo di Lampedusa, che per la seconda volta in poche settimane si trova a gestire oltre 2mila migrantinel suo hotspot a fronte di un massimo di 350 posti disponibili. I trasferimenti non reggono il ritmo degli sbarchi a Lampedusa e seppure si cerchi di alleggerire l’hotspot, i nuovi arrivi continuano senza soluzione di continuità mentre quasi 1.200 i migranti a bordo di tre navi ong chiedono un porto sicuro all’Italia. Il cruscotto ufficiale del ministero dell’Interno, aggiornato a questa mattina in relazione agli sbarchi, indica che dal 1 gennaio sono arrivati nel nostro Paese 37.940 migranti a fronte dei 27.474 di un anno fa. Un aumento di oltre 10mila unità che è indicativo della situazione di disagio vissuta dalle coste meridionali del nostro Paese.

“A Lampedusa la situazione è letteralmente insostenibile, come era presumibile considerata la stagione estiva, e come continuiamo a denunciare da anni, inascoltati. La politica compie scelte a cui però non fa conseguire atti concreti necessari per sostenerle. Ne fanno le spese gli operatori delle Forze dell’ordine che lavorano per tentare di mantenere in equilibrio situazioni precarie, drammatiche, esplosive. Lo avremmo voluto dire al ministro nell’incontro di oggi che, però, è saltato”, afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato.

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