Francia, negato l’ingresso ai laziali. Ira Meloni: Draghi prenda posizione

Il governo francese vieta l’ingresso in Francia dal 3 al 4 novembre ai tifosi laziali “o a chi si presenta come tale”. L’ordinanza, firmata dal ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, giustifica tale divieto accusando la tifoseria biancoceleste di atti violenti e di apologia del fascismo. 

Per la partita con la Lazio già decisa anche la chiusura del settore ospiti del Velodrome. Già per la partita d’andata all’Olimpico era stata vietata la trasferta ai tifosi del Marsiglia, alla luce degli scontri tra le due tifoserie in occasione dell’ultima sfida risalente al 25 ottobre 2018, quando nella città provenzale ci fu una rissa fra 200 tifosi con quattro che riportarono ferite da arma da taglio.

“Fratelli d’Italia – ha dichiarato in proposito Giorgia Meloni – chiede al Governo di attivarsi immediatamente per impedire l’immotivata discriminazione creata dal provvedimento del Ministero dell’Interno francese che vieta l’ingresso in Francia a tutti i tifosi della Lazio o a chiunque si presenti come tale il 3 e 4 novembre. Ci troviamo di fronte a un pericoloso precedente: in occasione di una partita di calcio, in questo caso Marsiglia-Lazio, il governo di Parigi non si limita a vietare l’accesso allo stadio o alla città che ospita la partita ma arriva addirittura a negare l’accesso su suolo francese “dai posti di frontiera stradali, ferroviari, portuali e aeroportuali” non solo a chi vorrebbe andare allo stadio ma a chiunque si dichiari sostenitore di una squadra. Ci aspettiamo dal presidente del Consiglio Draghi e dal governo italiano una presa di posizione netta su un provvedimento che va contro tutte le leggi internazionali sulla libera circolazione delle persone”.

“La decisione del Ministero dell’Interno francese di vietare in via precauzionale la trasferta nella città di Marsiglia ai tifosi della Lazio non sorprende – si legge in una nota della società sportiva Lazio – ed è in linea con quanto già deciso dalle Autorità italiane nella partita d’andata. A stupire sono piuttosto le modalità di applicazione dell’ordinanza su scala nazionale e le sue ingiustificabili motivazioni (di cui è stata data notizia anche sui tg nazionali): la Lazio non può accettare un’offesa gratuita a tutta la tifoseria biancoceleste ed alla Società stessa, che ha sempre combattuto con azioni concrete i comportamenti violenti ed ogni tipo di discriminazione, dentro e fuori gli stadi”.

“La Società Sportiva Lazio – prosegue la nota – ha sempre posto in essere iniziative tese a promuovere i principi valoriali dello sport ed il superamento di tutti gli steccati di carattere sociale, culturale, economico, etnico e religioso come è stato ampiamente riconosciuto anche ai massimi livelli istituzionali. Abbiamo visto peraltro che la violenza negli stadi è un fenomeno purtroppo ancora diffuso e preoccupante, a partire da quanto è accaduto recentemente proprio al Velodrome di Marsiglia. Ci attendiamo quindi un chiarimento da parte delle istituzioni francesi ed una presa di posizione netta della nostra diplomazia verso espressioni di qualunquismo che dovrebbero indignare tutti gli italiani, a prescindere dall’essere tifosi o meno e dai colori delle proprie bandiere”.

Pubblicato da edizioni24

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