Fiumi di soldi per i migranti: 170 milioni per l’accoglienza mentre le imprese falliscono

Bisogna sempre aiutare il prossimo, a qualunque costo. Però, se aiuto l’uno e faccio morire l’altro, qualcosa non torna. Soprattutto se l’altro è un italiano che si vede scavalcare da uno di un’altra nazione. E questo non è razzismo. I razzismo è altro.

Si tratta di piani sviluppati soprattutto all’interno dei Siproimi (ex Sprar) la cui scadenza era fissata al 30 giugno 2020.

Adesso, così come ha sottolineato da Francesco Borgonovo su La Verità, tutti i progetti che dovevano terminare entro questo mese di giugno sono stati prorogati fino al 31 dicembre prossimo. Una decisione, quella messa nero su bianco da un decreto firmato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che segue quanto previsto dal governo nel decreto Cura Italia, in cui per l’appunto tutti i progetti da sviluppare entro il 30 giugno nei Siproimi sono stati prorogati fino alla fine di questo 2020.

Un’operazione che ha un costo non indifferente: per prorogare i progetti fino al 31 dicembre prossimo, sono stati stanziati qualcosa come 170 milioni di Euro. Mica noccioline. E sono soldi che subito hanno trovato le coperture, mica come i lavoratori italiani che da oltre 3 mesi aspettano ancora la cassa integrazione, in silenzio?

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