By Gaetano Daniele
Caro direttore di Libero, dalle nostre parti si dice: “fatti comprare da chi non ti conosce”. Oggi ti giustifichi, per paura di essere radiato, aggiungendo alla parola inferiore “economicamente”, ma questo, da Giordano, che temeva solo per gli ascolti, non l’hai detto. Anzi. Hai risposto: echissenefrega se i meridionali si incazzano. Ad esempio, potevi precisarlo subito che l’inferiorità a cui ti riferivi era rivolta all’aspetto economico, che tra l’altro in economia non è una parola consona all’esempio.
Ma vediamo il vittimismo pietoso di un giornalista polentone alle ultime battute in ambito professionale, vista l’età avanzata. E non vuole essere una offesa. Purtroppo questa è una condizione che o poi spetta a tutti.
“Tutte queste polemiche non hanno senso. Non ho voluto offendere nessuno. Ho solo detto una verità incontestabile, e cioè che il Sud è inferiore economicamente al Nord. Punto. Se non lo riconosciamo siamo degli imbecilli”.
Ecco. In questa risposta il direttore di Libero Vittorio Feltri, ci crede veramente inferiori da non capire, che “economicamente” esima giustifica che non regge.
Ma lui non capisce perché tanto clamore per una “semplice constatazione della realtà delle cose”. E cioè, l’eterno divario economico tra Nord e Sud.
“Da Giordano – continua l’anziano giornalista – ho semplicemente constatato la realtà, con una battuta che qualcuno ha equivocato. Ma non capisco perché mi vogliono far passare per quello che non sono. Finiamola di fare del vittimismo. Non c’è nulla di antropologico. Non sono un razzista, non sono un antimeridionale, anzi. Amo il dialetto napoletano, le canzoni napoletane, amo Napoli, la sua cultura”.
Feltri ama talmente Napoli, che gli riescono benissimo anche le sceneggiate.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha dato mandato legale per tutelare la categoria per il danno d’immagine: “Sono pronto ad andare in qualsiasi tribunale per difendermi e ripetere una verità incontestabile sul Sud e i suo abitanti” Carlo Verna, presidente del Cnog, gli rimprovera di aver perso la “lucidità e la bussola”. Un dato oggettivo dimostrato in diversi collegamenti. Ma Feltri non ci sta: “Non conosco Verna, non l’ho mai visto e incontrato in vita mia. So che faceva il calcio minore, non capisco perché si accanisca contro di me per motivi che non esistono”. Per Feltri siamo addirittura visionari…
Ma insiste: “Non ho mai detto datevi una regolata o farete una brutta fine per altro meritata”. Mai parlato di manutengoli ingordi. Confermo, invece, di aver detto che senza di noi il Sud va a ramengo. Senza i soldi del Nord i meridionali cosa fanno? Sapete perché non ci concedono l’autonomia? Perché altrimenti perdono i soldi, questa è la verità”.
Ma il direttore di “Libero” non cita mai la parola: “scuse”: “Che ci sia una situazione economica e sociale complicata al Sud lo sappiamo tutti, ma non si fa mai nulla per migliorare questa situazione. Lo ripeto, non ho voluto offendere nessuno. Semmai, mi sento offeso io, perché mi attaccano per aver rilevato che il Sud è più povero del Nord.
Poi cita un vero uomo: “Non ce l’ho con il Meridione, perché attribuirmi cose che non ho mai nemmeno pensato?. Il 25 per cento del Pil si produce al Nord, non è forse vero? Questi sono fatti, numeri. Lo sanno anche i cretini che i meridionali sono inferiori economicamente. Non ho mai pensato che Benedetto Croce fosse inferiore… Mi limito a registrare la realtà. È un fatto sociale, direi sociologico, da esaminare. Non c’è nulla Antropologico”, insiste l’anziano Feltri.
Ma è troppo tardi. Le scuse non sino arrivate e la giustificazione è peggio delle offese, perché offende l’intelligenza di noi meridionali. Se avesse compreso la gravità delle parole usate da Mario Giordano, che tra le altre si preoccupava solo dello share con il sorriso sulle labbra, avrebbe precisato subito l’equivoco chiedendo scusa se fosse passato un messaggio diverso dal suo pensiero. Oggi è inutile giocare con le parole ed aggiungere alla parola inferiore “economicamente”, perché il sentimento che nutre nei confronti dei meridionali, glielo si legge in faccia. E rassicuri il suo amico Giordano, che continuerò a guardare Fuori dal Coro, solo così si può distinguere il giusto dell’errore.