By Giuseppe Tricarico
Gaetano Daniele ha gli incubi, non per le continue sceneggiate provenienti da Ercolano o da Portici. Anzi. Quelle lo divertono tantissimo nonostante le minacce da parte di manutengole e da parte di pseudo poliziotti che tentano di difendere l’indifendibile e poi inviano quanto fatto in via anonima al direttore. (Ma si può essere più scemi di così?). Orari, colleghi coinvolti, legali nominati e addirittura un momento particolare… Roba da pazzi. Il fesso mandò un amico fidato in avanscoperta con la scusa di non godere di buoni rapporti credendo di ottenere informazioni. Solo che nell’ultimo periodo inizia ad incappucciarsi… proprio come quando si va a prostitute: ci si mette il cappuccio nonostante le rassicurazioni della pillola. Forse teme qualcosa nonostante il suo disegno artistico pareva perfetto. Ma veniamo alle cose serie. I pagliacci prima o poi torneranno a farci ridere. Veniamo a quello che sta capitando alla politica e alle dimissioni farsa di Conte volute da una politica appesa alla Casta e al potere come le mosche sulla me***. Daniele è terrorizzato, più che da un Conte-Ter, da quello che potrebbe venire fuori da qualche inciucio di palazzo praticato per evitare i ritorno alle urne e l’eventuale vittoria del centrodestra. “Temo un’ammucchiata senza precedenti”. Dice.
Daniele spiega che con gli attuali scenari, un governo di larghe intese, che lui definisce ammucchiata, “non potrebbe certamente fare meglio del governo Conte” e dietro l’angolo c’è il ritorno di Matteo Renzi. “Io mi auguro che non rientri in maggioranza, ma non mi stupirei se accadesse, i politici sono così, cambiano idea e dichiarazioni in base ai momenti. Ho la sensazione che Conte uscito dalla porta rientrerà dalla finestra, come a guardie e ladri, ma da qui sarà buttato fuori. Faranno un altro governo peggiore di questo con un premier ridicolo come il predecessore”. Solo qualche giorno fa Daniele aveva invitato Conte a dimettersi “per evitare di essere cacciato…”. “Salvi la faccia”. Oggi, però, è già troppo tardi per il premier. E i trasformisti non sembrano più così affidabili e numerosi.