“Faccio la tessera Pd”. Speranza torna a casa come Lassie e invita pure Bersani e D’Alema

Finché c’è Elly Schlein c’è Speranza. Da intendere non come attesa fiduciosa di un evento futuro, ma come l’ex ministro della Salute in prima persona. Il segretario nazionale di Articolo Uno è pronto a iscriversi al Partito democratico, sposando dunque la mozione del nuovo numero uno del Nazareno e siglando un ritorno alle origini dopo le infinite spaccature della sinistra in partitini. E potrebbe non essere il solo: l’asse radicale e di sinistra-sinistra potrebbe favorire altri rientri e adesioni, smentendo però l’aria di rinnovamento paventata dalla neo-segretaria.

Tra non molto prenderanno il via le iscrizioni al nuovo Pd. Roberto Speranza non si sottrarrà e farà la tessera per metterci la faccia e scendere al fianco di Schlein nel tentativo di rilanciare i dem. L’obiettivo? Ovviamente schierarsi contro il centrodestra. Per l’ex ministro della Salute occorre dare vita a un’alternativa all’attuale maggioranza: a suo giudizio è “un obbligo morale” far sì che i progressisti nostrani si uniscano per contrastare l’esecutivo.

Tra i potenziali compagni di viaggio c’è anche Giuseppe Conte, che con il suo Movimento 5 Stelle potrebbe partorite una nuova alleanza con lesponente dem. “È un interlocutore con cui costruire l’alternativa. Penso che il nuovo Pd abbia la forza di essere il perno di una nuova proposta larga che parli al Paese”, è la convinzione di Speranza palesata nell’intervista a Repubblica. L’appello all’unità è stato accompagnato dalla certezza che la coesistenza tra sinistra e mondo cattolico “è più che mai attuale”.

Come mettere il bastone tra le ruote al governo e provare a ricucire il rapporto con gli elettori? Speranza ha la sua proposta: valutare un cambio del nome del Partito democratico. Non a caso pure Schlein aveva lasciato la porta aperta a una modifica, una scelta da intraprendere magari in maniera collegiale. Per il segretario nazionale di Articolo Uno se ne può discutere: “A me la proposta del sindaco di Bologna Lepore, di richiamare il lavoro nel nome, piace”.

L’area riformista potrebbe essere penalizzata a causa di un asse che sorride troppo ai grillini. Il rischio di un esodo c’è. Ma al tempo stesso esiste anche la possibilità che qualche esponente di spicco possa effettuare un ritorno nella galassia del Pd. Ad esempio Speranza ha auspicato che anche Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema si iscrivano: “Hanno sempre sostenuto il percorso e le scelte di Articolo Uno. Lo spero, ma non devo io parlare per loro”.

Alla faccia del processo di modernizzazione che Elly Schlein aveva promesso in caso di successo alle primarie. Come si concilierebbero questi ritorni di Bersani e D’Alema con l’idea di rinnovamento? Crollerebbe subito la tesi secondo cui Schlein è interprete di un percorso fresco, giovane e che guarda al futuro piuttosto che al passato.

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