Fabrizio Corona choc, per i giudici deve tornare in carcere. Ma lui per protesta si taglia le vene: “Guardate gli atti o mi tolgo la vita. Questo è solo l’inizio”

Fabrizio Corona torna a far parlare di sé. Il sostituto pg di Milano, Antonio Lamanna, per lui ha chiesto la revoca del differimento di pena e, quindi, la detenzione domiciliare in favore del ritorno in carcere. A chiedere la revoca della misura alternativa al carcere è stata il magistrato Marina Corti, giudice che sta seguendo la fase dell’esecuzione della pena. La sua richiesta è arrivata dopo le due diffide comminate a Fabrizio Corona in autunno. In queste ore i giudici hanno deciso per lui il ritorno in carcere e l’ex re dei paparazzi, in aperta protesta con la decisione che riapre per lui le porte della galera, quest’oggi ha pubblicato sui social storie e video di grande impatto, in cui si mostra col volto interamente ricoperto di sangue, presente anche sul pavimento della sua abitazione.

“Mi dispiace, se ho sbagliato, come dite voi, se ho commesso gravi violazioni, come dite voi (…) vi chiedo scusa”, scriveva Fabrizio Corona prima dell’udienza davanti ai giudici del tribunale di Sorveglianza. “Sono un essere umano, non un criminale”, sottolineava nella sua lettera il 47enne con un ultima disperata richiesta di non veder revocata la misura alternativa al carcere. Dal 2019, infatti, Fabrizio Corona gode del differimento di pena e ci ha tenuto a specificare che “da 15 anni non ho commesso più un reato (…) durante la notte ho i flashback come i reduci del Vietnam (…) non sono e non sarò più quello di prima e poi sono vecchio”. Il differimento era stato concesso a Fabrizio Corona per motivi terapeutici per una “patologia psichiatrica“. Il suo appello non è però servito e dovrà tornare in galera.

Una decisione che ha fatto infuriare Fabrizio Corona, che preso dalla disperazione, in un estremo gesto di ribellione si è ferito i polsi e ha pubblicato i video su Instagram, scagliandosi contro i giudici: “Adesso vi faccio vedere come si combatte l’ingiustizia. Pronto a dare la mia vita in questo Paese ingiusto”. Imagini cruente, che probabilmente il social network a breve censurerà, che nelle intenzioni di Fabrizio Corona sono un gesto di protesta contro una decisione non corretta. “Dottoressa Corti (si riferisce al giudice Marina Corti), Antonio Lamanna (il procuratore generale) questo è solo l’inizio. Quanto è vero dio che sacrificherò la mia vita per togliervi da quelle sedie, vergogna. Che venga il presidente del Tribunale di Sorveglianza, che guardi gli atti, altrimenti davvero mi tolgo la vita”, ha detto Corona nelle storie, per poi concludere: “Avete creato un mostro, ora sono cazzi vostri e questo è solo l’inizio”.

L’avvocato Ivano Chiesa, storico legale difensore di Fabrizio Corona, ha commentato a LaPresse quanto accaduto: “Quando Fabrizio Corona ha saputo che sarebbe dovuto tornare in carcere, si è tagliato i polsi e lo stanno portando in ospedale”. L’avvocato ha definito la decisione come una “pagina tristissima della giustizia italiana”. Chiesa si è detto allibito: “In altre occasioni Fabrizio aveva sbagliato e sono stato io il primo a dirglielo. Questa volta, davvero, non c’è ragione per farlo tornare in carcere”.

Dopo aver salutato la madre e gli amici, per Fabrizio Corona è stata chiamata un’ambulanza per accompagnarlo in ospedale e curare le ferite che si è procurato albraccio. A quel punto la situazione si è surriscaldata e l’ex re dei paparazzi è andato in escandescenza con la polizia incaricata di scortarlo all’ospedale Niguarda in codice verde. In mezzo a un manipolo di curiosi, Fabrizio Corona si è rivolto con fare minaccioso a un poliziotto per chiedere chi avesse il suo telefono, poi ha spaccato un pugno il vetro dell’ambulanza. A quel punto ha scalciato colpendo il portellone del mezzo mentre le forze dell’ordine cercavano di riportarlo alla calma. Fabrizio Corona è stato ricoverato.

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