Evacuazioni di massa di civili dall’acciaieria di Mariupol. Ma altri 500 sono circondati dalle truppe russe

Ottanta civili, tra cui donne e bambini, da settimane sotto assedio nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, sono usciti dall’impianto. Lo ha annunciato il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass, secondo cui “grazie all’iniziativa del presidente Vladimir Putin, 80 civili detenuti dai nazionalisti ucraini, tra cui donne e bambini, sono stati salvati dal territorio dello stabilimento Azovstal di Mariupol. Unità delle forze armate russe e della milizia popolare della repubblica di Dontesk hanno aperto un corridoio umanitario per l’evacuazione sicura dei civili e hanno assicurato un regime di cessate il fuoco”.

Lo stesso ministero ha precisato che i civili che “desideravano partire per le aree controllate dal regime di Kiev, sono stati consegnati ai rappresentanti delle Nazioni Unite.

Anche dall’Ucraina, con una versione diversa, arriva la conferma.  Zelensky in un tweet ha spiegato: “Un gruppo di circa 100 persone è diretto verso l’area controllata, domani li incontreremo a Zaporizhzhia”.

Potrebbero essere ancora oltre 500 i civili rimasti nell’acciaieria di Azovstal a Mariupol, secondo quanto afferma la televisione russa Rossiya 24, citata da Interfax. “Rimangono ancora oltre 500 civili, secondo quanto abbiamo appreso, o comunque è quanto dice la gente”, ha riferito un inviato del canale televisivo sul posto.

Ferito, secondo alcuni, indenne, secondo altri. Ma intorno alle sorti del generale Valery Gerasimov, il fedelissimo Capo delle forze armate russo fedelissimo di Putin e da lui spedito in Ucraina per provare a vincere la guerra con tutti i mezzi, c’è un grande mistero.

Nelle prime ore delle giornate si era diffusa la voce della morte di Gerasimov, colpito da un bombardamento degli ucraini, poi l’ex ministro degli interni Avakov ha confermato la voce secondo cui il generale sarebbe stato ferito ieri nel bombardamento ucraino delle posizioni di comando della RU vicino a Izyum. Lo scrive su Twitter Christo Grozev, il giornalista investigativo di Bellingcat, precisando che non ci sono fonti indipendenti a confermarlo.

Secondo altre fonti, Gerasimov non sarebbe rimasto ferito, ma si sarebbe trovato nelle vicinanze dell’esplosione, e sarebbe dunque stato evacuato dall’Ucraina a Mosca, dopo aver fatto tappa a Belgorod. Secondo il “Conflict Intelligence team” si sarebbe spostato in elicottero da Izyum a Belgorod, poco dopo sarebbe partito rapidamente su un aereo per Mosca.

Gerasimov è l’attuale capo dello stato maggiore generale delle Forze armate russe ed è anche vice-ministro della difesa della Russia dopo aver sostituito Nikolaj Makarov. È stato nominato dal presidente Vladimir Putin il 9 novembre 2012 ed è considerato l’inventore della “dottrina Gerasimov” una strategia militare che combina la sfera militare, tecnologica, informativa, diplomatica, economica, culturale e altre tattiche per il raggiungimento di obiettivi strategici.

Pubblicato da edizioni24

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