“Non dico percentuali, anche per scaramanzia. A tutti dico di impegnarsi però fino all’ultimo giorno di campagna”: Giuseppe Conte lo ha detto ai microfoni di Un giorno da pecora su Rai Radio 1 a proposito delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Anche se comunque ha ammesso: “Se prendessimo il 10%? Sarebbe un risultato basso“.
Il leader del Movimento 5 Stelle, poi, ha suonato la chitarra, dedicando “Parole, parole, parole” a Giorgia Meloni; ha tagliato e mangiato un melone e si è raccontato fuori dalla politica. Per esempio, quando gli è stato chiesto della sua pochette, lui ha spiegato: “Tendenzialmente la metto sempre, la metto tricuspide o lineare, a seconda dei periodi”.
Infine, alla domanda sulla mancata candidatura col M5s di Marco Tarquinio e Michele Santoro, che sulla guerra la pensano come il Movimento, Conte ha risposto: “Ce ne sono tanti, nella società civile, che vogliono la pace, non basta questo per venire con noi, vanno condivise anche tutte le altre battaglie. Santoro evidentemente voleva fare una sua iniziativa politica mentre Tarquinio ha deciso di fare l’indipendente nel Pd”. E ancora: “Con Tarquinio io ho parlato, lui era evidentemente in contatto col Pd. Io ho cercato di capire se poteva essere una figura che poteva rafforzarci sulle nostre battaglie. Sul piano della nostra battaglia per la pace, noi siamo, diciamo così, bastevoli a noi stessi”.