“Et Voilà”, ith24 aveva ragione: marchette e “scambi” in Libia per la liberazione dei pescatori: Di Maio e Conte convocati dal Copasir

Lo show, davanti al generale Haftar, il possibile “scambio” tra i pescatori libici e i detenuti nel nostro Paese, una eventuale controparte non ufficiale sulla liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo in Libia l’ufficio di presidenza del Comitato del Copasir, il comitato parlamentare che vigila sui Servizi segreti,  vuole vederci chiaro e ha deciso di svolgere, nell’immediatezza della ripresa dei lavori parlamentari, le audizioni del Presidente del Consiglio, del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Direttore dell’Aise”.

L’ufficio di presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – informa il presidente del Copasir Raffaele Volpi – ha delineato il programma dei lavori a partire dal Gennaio 2021. Nella prima seduta del nuovo anno si valuterà una scaletta per il ciclo di audizioni sulla tematica dell’energia e una prima ricognizione sullo stato di sicurezza nazionale delle infrastrutture strategiche partendo da quelle portuali per le quali il Copasir è intenzionato ad audire il preposto Ministro.

“La liberazione dei nostri pescatori è avvenuta senza cedere nulla in cambio. C’entrano i nostri servizi e il nostro corpo diplomatico”, aveva detto qualche giorno fa Luigi Di Maio parlando a Fabio Fazio durante Che tempo che fa su Rai3. Il ministro aveva smentito qualsiasi trattativa.  “All’inizio Haftar chiedeva la liberazione di quattro libici in Italia, condannati in secondo grado per traffico di esseri umani, ma l’Italia non ha ceduto a questa richiesta. Non era accettabile, poi siamo giunti a più miti ragioni per cui ci si chiedeva di riprendere semplicemente le relazioni”.

Ma il Copasir dovrà fare luce anche sulle condizioni di detenzione dei pescatori di Mazara. Come già scritto, la senatrice leghista Stefania Pucciarelli, che in qualità di presidente della commissione Diritti umani, lo scorso 16 ottobre scrisse al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio offrendosi di fare un sopralluogo per vedere come i cittadini italiani fossero tenuti. A rispondere alla senatrice fu il consigliere diplomatico di Conte, Pietro Benassi, che il 28 ottobre rassicurò: «I nostri marittimi godono di buona salute, possono contare su un medico che li segue con regolarità e si trovano in una situazione non promiscua rispetto ad altri detenuti, come confermato anche dal nostro ambasciatore in Libia, Giuseppe Buccino. Peccato che i pescatori abbiano sostenuto esattamente il contrario. Uno di loro – racconta – aveva perfino pensato di togliersi la vita. Del resto, lo stesso Di Maio, in audizione alla Camera, aveva parlato di condizioni buone di detenzione. (video)

Pubblicato da edizioni24

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