Esclusiva / Il Segretario Federale della Lega, già ministro dell’Interno On. Matteo Salvini a il Notiziario e ith24 di Gaetano Daniele

Intervista a cura di Gaetano Daniele


On. Salvini, terrorismo, prima il Bataclan, poi Nizza. Oggi?

Il fatto che siamo in guerra dopo gli accadimenti è purtroppo un’evidenza, la terza guerra mondiale “a rate” per usare le parole del Papa. La violenza del terrorismo islamico in Europa sta facendo cadere le illusioni di chi pensava che lo stile di vita occidentale avrebbe integrato le comunità musulmane trasformando il loro credo religioso in un residuo folcloristico, senza ulteriori complicazioni. Oggi la nuova tentazione delle sinistre è di considerare il terrorismo solo alla stregua di un problema di polizia internazionale che riguarda i singoli membri delle cellule islamiste, quando invece basterebbe avere il coraggio di aprire gli occhi per constatare come l’eco di ogni bomba risuona nel silenzio generale delle comunità musulmane delle nostre città che, a parte pochi fortunati casi isolati, non sta prendendo le distanze da chi semina la morte nelle strade d’Europa. Quasi si stesse insinuando la variante moderna dell’ambiguo  “compagni che sbagliano” con cui negli anni ’70 ci si riferiva alle BR, dimenticando che quel terrorismo è stato sconfitto proprio quando PCI e CGIL fecero finalmente quadrato per togliere acqua al consenso di cui godeva.  


On. Salvini, come si può fermare questo fenomeno?


Io non credo alle risposte isteriche: gli attentati, come quellol di Nizza dimostra che dichiarare lo stato d’emergenza non serve a nulla, anche se comprendo le necessità che hanno portato la Francia a prendere quel provvedimento. L’unica strategia sensata corre su due livelli, il primo, quello più evidente, è la sicurezza: serve un investimento pubblico importante a favore delle forze dell’ordine i cui operatori oggi sono costretti a pagare di tasca propria anche la benzina delle volanti. Più soldi per tecnologie, formazione e una politica di controllo ai confini con l’abolizione del delirante trattato di Schengen. Questa sarebbe la doverosa premessa che comunque non sarebbe sufficiente a contrastare il terrorismo senza una presa di coscienza generale e trasversale di tutte le forze politiche che l’islam è un problema per noi. La gran parte dei valori di quella religione sono incompatibili, quando non diametralmente opposti ai nostri, e non mi riferisco tanto alle radici cristiane, quanto soprattutto ai valori laici e progressisti nati dalla rivoluzione francese che sono stati il bersaglio di gran parte degli attentati: da Charlie Hebdo, alla strage nel locale gay di Miami. Lo scriveva Oriana Fallaci: “è il Corano non mia zia Carolina che ci chiama cani infedeli…è il Corano non mia zia Carolina che umilia le donne e predica la Guerra Santa, la Jihad. Leggetelo bene, quel “Mein Kampf”…”


 On. Salvini, lei è per la chiusura delle frontiere?


Grazie della domanda perché personalmente mi stupisco ogni volta che mi fanno questa accusa di voler sigillare l’Italia in una scatoletta di tonno. Io non voglio chiudere niente. Io voglio solo che chiunque entri in Italia, prima di vedere il primo cartello stradale, venga brevemente fermato da due gentili finanzieri in divisa per quel sommario controllo che tutti abbiamo sperimentato nella nostra vita  e che non mi pare sia un attentato contro la nostra libertà di movimento o chissà quale altra allucinazione boldriniana. Chiedo solo controlli, ma appena superato il confine prometto che appena sarò al governo farò installare dei giganteschi cartelli di benvenuto, magari con la scritta arcobaleno.


On. Salvini, Brexit, lei e per la modifica della costituzione? Insomma, indirebbe un referendum anche in Italia?


Chi ha paura del parere del popolo ha la coscienza sporca e il potere in Italia, fin dai tempi di Cavour, ha sempre prediletto i corridoi e le anticamere di Palazzo, pur di non guardare nelle urne elettorali. Votare democraticamente l’adesione all’Unione Europea non dovrebbe essere una possibilità, ma un diritto di sacrosanta evidenza. Guardate  Davide Cameron: era contrario all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, ma nemmeno per un momento gli è passato per la testa di negare il referendum al suo popolo, anzi si è battuto per difenderlo e con le sue dimissioni ha spianato la strada perché si imboccasse la strada della Brexit senza ripensamenti. Una bella lezione di democrazia.


On. Salvini, come è messa la lega? E per il sud quali progetti ha?


La Lega cresce, se ne facciano una ragione i tanti gufi. Non mi riferisco ai sondaggi che pure ci assegnano una percentuale superiore a quella dei nostri massimi storici, mi basta guardare ai numeri del tesseramento che al Nord come al Sud con NCS certificano un’adesione che non è solo virtuale, ma che si trasforma in impegno e partecipazione nelle strade, nei gazebo per le raccolte firme, nei Comuni. Il Sud soprattutto sta vivendo questa appassionante avventura di partecipazione con circoli che si organizzano nelle grandi e nelle piccole città: è un lavoro lungo che sono sicuro porterà presto i suoi risultati. Alle ultime amministrative potevamo fare un risultato migliore? Forse, ma per la prima volta esistiamo nel Mezzogiorno con nostri amministratori. Ed è solo l’inizio
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