Ercolano, Pellegrino: “Olly ha paura: fango e minacce, ma ormai non la crede più nemmeno la mamma truffaldina. Il direttore della clinica e Lucifero”

By Ettore Pellegrino

“Elio, ascolta quello che ti dico adesso. Se mandi le mie registrazioni e i miei video dove mi prostituisco, dove picchio i cuccioli del canile e dove mio nipote mi chiama puttana e mi dice di trasferirmi a casa di Tor o Cacagl, vengo dai tuoi amici, dai tuoi familiari e faccio la pazza”. Partono così le registrazioni di Olly, la nuova Pifferi delle pendici del Vesuvio. Nero su bianco. Poi il fango: “Mi invento di tutto e di più per screditare la tua persona”. Ma ormai è una mossa che non atticchisce. Olly, imprigionata nella sua stessa mente, malata, le tenta tutte. Ma trova il pugno di ferro da parte di Elio Peluso: “Manca poco per l’ultima firma, non ti dimenticare. Dopodiché, vai a farti fottere. Prima, trovati un lavoro”.E dire che non l’ha creduta nessuno, nemmeno i giudici della Suprema Corte di Madrid: “Signora Olly, lei ha stufato. Un giorno viene qui e ci racconta una cosa, poi un’altra. Poi ancora un’altra, per favore ci può mostrare le prove di quello che afferma?”. Olly rimane in silenzio, guarda la big dei poveri col marito agli arresti domiciliari, poi si gira verso il suo legale di Marsiglia pagato con il gratuito patrocinio (perché Olly non paga nemmeno ai carabinieri) l’auto gli è stata regalata con una vendita fittizia dichiarata per poche decine di euro. Gli è costata una cosa a tre per averla, e rimangono tutti in silenzio. Olly non ha uno stralcio di prova. Così, viene rispedita nel ghetto con una mano avanti e una indietro: “Signora Olly, lei non è credibile nemmeno un po. Paghi le spese, non ci faccia perdere altro tempo e si tolga dalle palle”. Così la Corte Suprema di Madrid liquida la mantenuta. Dopo aver tentato il colpaccio in casa bimbominghia, spaesata, tenta l’avventura con Tor o Cacagl. Ora sta curando i suoi interessi con una new entry, mister lenticchia.

Sicuramente, in questi giorni, l’avete vista girare in rete più e più volte con il suo sorriso da Joker. Le sue affermazioni sono già state impacchettate e denunciate, oltre che spedite al direttore della clinica di Madrid dove presta servizio quale massaggiatrice a luci rosse, affinché possano conoscere la realtà di questa donna, per evitare che possa far male ad altri cuccioli. Del resto, sotto un terzo grado, cadrebbe come una pera cotta. Pur di tutelare i suoi interessi, venderebbe pure la mamma. Anche se a sentirla finge di volerle bene. Ma è la solita invenzione. E dire che nel dicembre del 2019, per 100 euro, la tenne bloccata per 7 mesi.

Noi, in redazione, lo abbiamo guardato e riguardato. E ogni volta ci ha provocato un urto sempre maggiore. In quelle immagini c’è dentro di tutto: una totale mancanza di rispetto nei confronti delle forze dell’ordine, volgarità su volgarità: “puttana, sei una puttana, vattene a casa di Tor o Cacagl, vattene a via Madone, sei pazza qui dai fastidio”.

La sfida sprezzante ad Elio Peluso e poi quella frase che fa orrore e che suona come una minaccia, anche ai cuccioli del canile di Madrid: “Vi tolgo tutto, vi butto per strada”. Sembra una pazza isterica in preda al panico. Poi ricorre da Lucifero. Furba, crede che recandosi da Lucifero possa ottenere attenzioni. Magari provocare iiritazioni in Elio Peluso, quando invece lo diverte tantissimo. Lucifero, amante del calzolaio, vicino di parco, con il consenso del marito contento (la chiama Ciu’ ciu’), dovrebbe essere, a dire di qualcuno, la più considerata. Non tanto per quello che dice o fa, figuriamoci: è andata in paradiso per disgrazia. Anche lei, porella, prende fiale antidepressive. Ma grazie al cornuto contento del marito, gira con la carta di credito del suocero. Se l’è mangiato vivo con tutte le scarpe. Olly, furba, si fa sfruttare e sfrutta. Del resto gli è rimasta solo Lucifero. Tolta Lucifero, non saprebbe nemmeno dove andare, dove sbattere la testa. Non ha amiche, non ha vita sociale. L’unica cosa che vorrebbe è uno che la mantenesse. Provate ad immaginare Olly, in preda ad una depressione regressa, pur non sapendo dove andare e che fare, carica con forza i cuccioli del canile in macchina e, giramdo e rigirando a vuoto intorno al palazzo di casa, per dimostrare poi di aver portato i cuccioli del canile da qualche parte, si ferma poi da Lucifero. Vera, Jessy, le sue uniche amiche, la considerano una squinternata. Hanno altre responsabilità. Hanno altro a cui pensare, i figli. Figuriamoci. Sono partite terze, ma sono arrivate prime. Perché ragionano da donne. Ragionano con la propria testa. Ecco perché la tengono alla larga.

Anche ieri ci siamo dovuti sorbire una dose massiccia di minacce, sembrava di stare alle Favelas. Non appena la Festa di Liberazione è finita “inglobata” nei cinque giorni di lutto nazionale di casa Olly (Sentenza docet) si è subito fiondata a minacciare Elio Peluso, di essere allergico ai soldi, di non versare nulla per il canile di Madrid. E dire che Elio Peluso solo nell’ultimo mese, per i cuccioli del canile ha versato oltre 2500euro. Ma non a chiacchiere, come quelle di Olly, tutte registrate, nere su bianco. Anche se tiene a precisare che alle manutengole non darà mai un solo centesimo. Del resto non gli deve nulla. Quindi, cara Olly, se ne faccia una ragione. Le minacce da uappa di casa e scema di piazza le conservi per bimbominghia, per Tor o Cacagl e per altri lustrini, che qua non attaccano. Qui tutt’al più può ricevere solo una sputazzata in faccia. Perché il nostro motto, è che le donne, pure se puttane, non si sfiorano nemmeno con una rosa.

Ma Olly non ci sta. E, ancora oggi, ottant’anni dopo la fine della guerra, ci tocca mandar giù il solito copione, la solita propaganda, le solite contraddizioni. Perché, anziché ricucire le ferite, e rassegnarsi che non sta più a numero, si affida ancora alla professione verbale di puttana vecchia col vano tentativo di impressionare il direttore del canile di Madrid, ma in realtà non fa altro che far voltare lo stomaco, ancora e ancora. Ma lei purtroppo non ci crede. Vive in un totale stato confusionario da non riuscire più a distinguere la realtà dalla fantasia.

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