Emergenza migranti, “arrivi senza controllo, non abbiamo più posto”

Non ci solo Lampedusa e Pantelleria, ormai allo stremo per il continuo e ingestibile afflusso di migranti. L’emergenza ormai è scoppiata anche ai confini nord-ordientali del Paese, con l’arrivo senza sosta di richiedenti asilo dalla cosiddetta rotta balcanica. La realtà di Gradisca d’Isonzo (Gorizia) è forse una delle testimonianze più emblematiche del problema in quell’area, dove la situazione è definita “molto pesante” dalle stesse autorità locali. Le telecamere di Striscia la Notizia hanno documentato cosa che accade da quelle parti, raccogliendo il grido d’aiuto di chi non sa più come fare.

In un servizio realizzato dall’inviata Rajae Bezzaz, il programma di Canale5 ha mostrato la situazione drammatica dei migranti accampati fuori dalla caserma in attesa delle pratiche burocratiche per accedere al Cara. Molti di loro – si parla di decine e decine di persone – sono costretti a dormire in un parco in attesa di collocazione, mentre la stagione si avvia a essere sempre meno clemente dal punto di vista climatico. Nel centro di accoglienza rifugiati sono state allestite alcune roulotte per accogliere i migranti, ma lo sforzo profuso spesso non è sufficiente. Le persone ospitate sono infatti 700 persone quando la capienza massima è di 200. Solo a Gradisca, che ha 5000 residenti, si calcola che stazionino circa 1000 richiedenti asilo.

L’afflusso rischia di mandare le strutture presenti al collasso, come peraltro già accaduto in altre parti d’Italia. Nei giorni scorsi, ad esempio, da Cremona era arrivato il monito del sindaco Pd: “Non sappiamo più dove e come accogliere i minori stranieri”. E anche a Gradisca, dove la giunta comunale è pure di sinistra, i toni allarmati sono i medesimi. “Il centro di accoglienza, sebbene ai suoi massimi storici con oltre 600 persone presenti, non è in grado di accogliere immediatamente tutte le persone in arrivo e come risultato abbiamo la presenza di persone all’addiaccio“, ha spiegato la sindaca Linda Tomasinsig in una nota.

“I numeri non mentono: anche nell’isontino – come ovunque – gli arrivi sono raddoppiati rispetto a un anno fa”, si legga ancora nel comunicato stampa. Parole d’emergenza sono poi quelle pronunciate da Fabio Fontana del sindacato Carabinieri Unarma, che ai microfoni di Striscia ha affermato: “Non abbiamo strutture per aiutare questa gente, riusciamo a fare qualcosa per 5-6 persone al giorno non di più. C’è un unico bagno, è impossibile anche solo offrire un bicchiere d’acqua”.

Descrizioni che lasciano poco all’interpretazione e che descrivono un problema ormai concreto e non più trascurabile. A Lampedusa come a Gradisca.

Pubblicato da edizioni24

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