“Emergenza Covid finita”: l’Oms annuncia e divide gli esperti. Bassetti: era ora. Anelli: è ancora temibile

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato conclusa l’emergenza sanitaria globale per il COVID-19. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in una conferenza stampa a Ginevra, all’indomani della riunione del Comitato di emergenza che ha analizzato l’attuale situazione epidemiologica. Si chiude così un’emergenza durata oltre 3 anni.

«Il Covid-19 è ora un problema sanitario consolidato e in corso, che non costituisce più un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale», si legge nel comunicato ufficiale dell’organizzazione che ha sede a Ginevra.

Una pandemia che, secondo Ghebreyesus, ha causato «almeno 20 milioni di morti” in tutto il mondo. All’inizio dell’emergenza sanitaria per il coronavirus “al di fuori della Cina c’erano meno di 100 casi segnalati e nessun decesso. Nei 3 anni trascorsi da allora, il Covid-19 ha capovolto il nostro mondo. Quasi 7 milioni di decessi sono stati segnalati all’Oms, ma sappiamo che il bilancio è molte volte superiore, di almeno 20 milioni”. “Una delle più grandi tragedie di Covid-19 è che non doveva andare così – ha aggiunto il direttore dell’Oms – ora abbiamo gli strumenti e le tecnologie per prepararci meglio alle pandemie, per individuarle prima, per rispondere più rapidamente e per mitigarne l’impatto”. In oltre tre anni, stando ai dati dell’agenzia, almeno 765 milioni di persone hanno contratto il virus e circa 20 milioni sono morti per cause riconducibili al contagio.

Dall’inizio del 2023 il numero di contagi e decessi è andato in calo: nell’ultima settimana di aprile si sono contati 630 mila contagi e 3.500 morti, contro gli 1,3 milioni di positivi e i 14 mila decessin registrati nella prima settimana di gennaio.

«Era ora, meglio tardi che mai. Lo aspettavamo perché ieri ero rimasto perplesso da una dichiarazione sibillina. Mentre oggi l’Oms ha fatto la scelta giusta. Bene così». Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive ospedale San Martino di Genova, commenta Così all’Adnkronos Salute.

Decisamente più cauto il presidente della Federmedici Filippo Anelli. «L’Oms ha deciso di declassare sotto l’aspetto numerico, questa malattia. Però la malattia continua ad essere una delle patologie temibili perché ancora oggi provoca morti nel nostro paese». Per Anelli, «il messaggio non è quello di pensare che la malattia è scomparsa. Ma di pensare che il ritorno alla vita normale qualche volta ci fa incontrare anche questa malattia. E questa malattia naturalmente produce i suoi effetti soprattutto per i fragili, che devono ricordarsi di tutelarsi sempre e comunque. E qui l’uso delle mascherine diventa in qualche maniera ancora oggi importante».

«I nuovi vaccini aggiornati dovranno sicuramente contenere ceppi figli e cugini della variante Arturo», ha spiegato all’Adnkronos Salute Pier Luigi Lopalco. «Gli elementi che devono essere valutati – precisa Lopalco – sono legati alla circolazione di questi sotto-ceppi di Omicron, che ormai sono quelli prevalenti, dai nomi fantasiosi. Quindi Arturo e i suoi fratelli e cugini saranno introdotti nei nuovi vaccini con grandissima probabilità». 

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