Ecovandali, Sangiuliano fa i conti sull’unghia: 40mila euro per ripulire il Senato, 200mila euro a Milano

Pugno duro del governo contro gli ecovandali. «Chi rompe paga è un elementare concetto di buonsenso», lo ribadisce il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano che, intervistato dal Tg4, sul tema, ritorna sul disegno di legge per fermare gli attivisti ecoambientali e più in generale i vandali da lui proposto, che supporterà le norme già esistenti.

«Alcuni indici statistici ci dicono che la maggioranza degli italiani è d’accordo con il nostro disegno di legge che fa pagare a chi fa danni il ripristino dei luoghi – dice – non è poi detto che non restino tracce delle loro azioni. Esperti me lo diranno, ma i marmi a esempio sono porosi e tracce potrebbero rimanere».

Gli eco ambientalisti, poi, osserva Sangiuliano, «dicono di muoversi in difesa dell’ambiente ma ambiente non è solo mare, terra, aria. In quel concetto rientra tutto ciò che l’uomo ha prodotto nei secoli di storia. Chi colpisce questi siti, colpisce l’ambiente, danneggia l’ambiente. Croce diceva che il paesaggio è il volto amato della Patria. Bene, vi rientra tutto l’habitat che l’uomo ha prodotto nella sua storia. Non sono ambientalisti sono antiambientalisti».

A tal proposito, Sangiuliano fa i conti dei danni prodotti dagli ecovandali. «Sapete quanto è costata la pulitura della facciata del Senato? 40mila euro. Adesso altri 200mila euro a Milano… E poi non è assolutamente detto che non restino tracce di queste azioni’‘ dei vandali. «Ora mi sono affidato agli esperti, mi diranno loro, ma alcuni già mi anticipano che, visto la porosità dei marmi, qualcosa possa sempre rimanere in permanenza».

Proprio in queste ore, il Questore di Roma sulla base dell’istruttoria della Divisione Anticrimine ha emesso 9 fogli di via obbligatori nei confronti di altrettanti ecovandali che, il 24 aprile, hanno bloccato il traffico in via Appia Nuova all’altezza di via del casale della Sergetta, a Roma, occupando entrambi i sensi di marcia ed interrompendo di fatto la circolazione stradale. La Polizia di Stato in poco tempo ha rimosso i blocchi e, successivamente, i vari distretti e commissariati competenti per territorio hanno identificato gli attivisti di eta’ compresa tra i 22 e i 56 anni, 7 italiani e 3 stranieri.

La Divisione Anticrimine della Questura ha avviato un’immediata istruttoria al termine della quale e’ stato applicato il “foglio di via obbligatorio” con divieto di ritorno nel Comune di Roma, ovvero la misura di prevenzione con la quale il Questore vieta al destinatario di far ritorno nel comune per un determinato periodo di tempo.

Pubblicato da edizioni24

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