“È una putttanata”. La faccia di bronzo di Travaglio che ora rinnega Conte

Non si smette mai di imparare e al termine di una domenica importante come quella della Festa di San Giuseppe alle nostre menti è arrivata una novità di grande rilievo, in grado di cambiare le nostre convinzioni e mutare il quadro politico in Italia: affermare che Marco Travaglio è vicino a Giuseppe Conte equivale a sostenere una vera e propria “puttanata”. Forse le colonne di editoriali a favore dell’ex presidente del Movimento 5 Stelle erano a firma di un omonimo del direttore de Il Fatto Quotidiano.

Il giornalista è stato intervistato da Massimo Giletti durante l’ultima puntata di Non è l’arena, programma in onda la domenica sera su La7. Il conduttore gli ha fatto notare la storica vicinanza tra i due e lo ha incalzato sul futuro del M5S nell’ottica dei rapporti con il nuovo Partito democratico di Elly Schlein. Ma su questo punto Travaglio ha avuto la faccia tosta di rinnegare: “Posso dire a quest’ora puttanata? Questa è una puttanata totale”.

In realtà non mancano esempi sulle sue grandi levate di scudi per prendere le parti di Conte. È sceso in campo per difenderlo in seguito alle critiche sulle vacanze a Cortina, è stato travolto dal web quando ha incolpato Mario Draghi per la crisi di governo lo scorso anno; si è riscoperto garantista alla luce dell’indagine relativa all’esplosione del Covid-19 nella Bergamasca. Ma ricordiamolo a scanso di equivoci: affermi che tra Travaglio e Conte c’è vicinanza? Non farlo perché asserisci “una puttanata”.

Il giornalista ha poi ammesso di avere stima nei confronti del leader del Movimento 5 Stelle e di averlo ritenuto un buon presidente del Consiglio, ma ha messo le mani avanti e ha sottolineato di non avere idea sulle sue mosse future. Per quanto rigurda l’invio di armi all’Ucraina ha fatto una sorta di ramanzina al nuovo segretario del Pd, denunciando quella che a suo giudizio rappresenta un’incoerenza: “Schlein ha votato il decreto armi dopo che per un anno aveva detto che era contraria alle armi”.

Travaglio ha avuto modo anche per parlare di Giorgia Meloni, alla guida del Paese dopo l’ottimo risultato del centrodestra alle elezioni di settembre 2022. In particolar modo si è parlato della sua partecipazione al congresso della Cgil da cui è uscita a testa alta e dando una grande lezione di stile: ha dimostrato di non avere alcun timore del confronto e sul palco ha semplicemente illustrato le sue idee, alla faccia di chi ha pregiudizi e le ha appiccicato etichette.

Giletti ha fatto notare che ne è uscita in modo gigantesco e Travaglio gli ha fatto subito eco: “Le hanno alzato la palla e lei l’ha schiacciata, è la cosa che le riesce di fare meglio ovviamente. Anzi, secondo me lei sperava che la contestazione fosse più nutrita”. Infine non poteva mancare il ritornello sulla presunta attitudine al vittimismo: “Lei ama raccontarsi in quel modo, come il brutto anatroccolo che tutti mettono da parte e che invece viene fuori. Certamente la Cgil le ha fatto un favore”.

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