È ufficiale, arriva anche in Italia la variante Delta plus. L’allarme dei virologi: “E’ cinquanta volte più potente”. Primo caso a Carbonia

“Tra chi non ha ancora fatto il vaccino e chi non vuole farlo diventa un problema gestire la situazione in questo momento, con un virus così aggressivo” come dimostra di essere Sars-CoV-2 anche con la nuova variante indiana, la AY.4.2,ribattezzata Delta plus, che “secondo gli ultimi studi è 50 volte più forte rispetto al ceppo originario”. Più forte perché “più efficiente nella replicazione”, quindi in grado di correre molto veloce, rischiando in futuro di prevalere sulle altre. Lo spiega all’Adnkronos Salute Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv).

“Da un lavoro appena uscito, che quindi necessita di essere convalidato – sottolinea l’esperto, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all’università di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Spedali Civili – sembrerebbe che questa nuova variante Delta”, oltre ad alcune mutazioni nella proteina Spike utilizzata dal coronavirus pandemico per ‘agganciare’ le cellule bersaglio, “abbia anche una mutazione di una proteina interna, una proteina N o nucleoproteina, che potrebbe contribuire a renderla più aggressiva” anche se “assolutamente – tiene a precisare Caruso – in questo momento non maggiormente in grado di ‘bucare’ lo scudo vaccinale”.

Rispetto alla variante Delta oggi dominante, la Delta plus “è ancora minoritaria in Italia – conferma il numero uno dei virologi italiani – Però in Inghilterra si sta diffondendo notevolmente, dimostrando di essere in grado di ‘prendere la scena’. Guardando a quello che sta avvenendo in Inghilterra”, secondo l’esperto il mutante AY.4.2 “potrebbe anche in futuro diventare dominante”.

Il primo caso di Delta plus è stato registrato, e riguarda un 44enne di Carbonia, ora ricoverato al Policlinico di Monserrato. L’uomo sta bene – fanno sapere dall’Aou – aveva completato il ciclo dei vaccini e questo ha ridotto gli effetti del virus. Il paziente è costantemente monitorato dai medici dell’Aou. C’è quasi una certezza: l’uomo non è stato fuori dalla Sardegna e quindi dovrebbe aver contratto il virus nel Sulcis.

Sarebbe la conferma che la variante Delta plus è approdata nell’isola. Già avviata la fase di tracciamento per ricostruire una mappa dei contatti tra familiari e lavoro della prima vittima della variante nell’Isola. L’obiettivo è quello di circoscrivere la diffusione del Delta plus il più presto possibile per evitare che il contagio si allarghi al resto dell’Isola.

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