Per qualcuno è finita la pacchia, Mattarella scioglie le Camere: “Voto entro 70 giorni”

Si tornerà alle urne tra circa due mesi. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha confermato lo scioglimento delle Camere e ha indetto elezioni anticipate. Gli italiani saranno chiamati a esprimere il proprio voto entro 70 giorni. Il presidente della Repubblica ha deciso di muoversi in questa direzione dopo aver preso atto delle dimissioni del premier Mario Draghi, che ha fatto un passo indietro in seguito alla crisi che ha impedito di proseguire l’esperienza di unità nazionale

“Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l’ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell’interesse del nostro Paese”, ha comunicato il presidente Mattarella. Che ha assunto tale scelta alla luce della situazione politica che si è creata: “Il voto di ieri in Senato ha reso evidente il venire meno e l’assenza di prospettive di dare vita a nuove maggioranze”..

L’auspicio di Mattarella è che “vi sia da parte di tutti un contributo costruttivo nell’interesse superiore dell’Italia”, al di là delle divergenze politiche e della fase dialettica tra i partiti. Il capo dello Stato ha sottolineato la necessità di continuare a porre attenzione alla pandemia Covid-19 e all’inflazione causata dalla crisi economica, dal costo dell’energia e dei prodotti alimentari.

Il presidente della Repubblica ha osservato che un governo dimissionario “incontra limitazioni nella sua attività”, ma ha voluto assicurare che comunque l’esecutivo “dispone” degli strumenti necessari “per intervenire sulle esigenze presenti e quelle che si presenteranno tra oggi e il nuovo governo”.

Mattarella ha posto l’attenzione su “interventi indispensabili” nell’ambito delle difficoltà economiche dei cittadini, della guerra tra Ucraina e Russia “sul piano della sicurezza dell’Europa e del nostro Paese” e della “sempre più necessaria collaborazione a livello europeo e internazionale”. Un passaggio ha riguardato anche l’attuazione – nei tempi concordati – del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), “cui sono condizionati i necessari e consistenti fondi europei di sostegno”.

Nel pomeriggio Mattarella ha avuto in incontro prima con Maria Elisabetta Alberti Casellati(presidente del Senato) e poi con Roberto Fico (presidente della Camera). Il capo dello Stato ha ricevuto entrambi ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, secondo cui il presidente della Repubblica “può, sentiti i loro presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse”. Subito dopo il premier Draghi è salito al Quirinale per controfirmare il decreto di scioglimento delle Camere.

Dunque nei prossimi giorni prenderà il via la campagna elettorale, che entrerà nella fase più intensa nel mese di agosto. E questo potrebbe rappresentare un ostacolo di non poco conto per i partiti, con l’incubo delle liste a Ferragosto che preoccupa molto.

Se si decidesse di votare il 18 settembre, i simboli andrebbero presentati al ministero dell’Interno tra il 5 e il 7 agosto; le liste, le firme, i candidati per i collegi uninominali nelle Corti d’Appello tra il 14 e il 15 agosto. Se si andasse al voto il 25 settembre, i simboli al Viminale andrebbero presentati tra il 12 e il 14 agosto; le liste, le firme, i candidati per i collegi uninominali nelle Corti d’Appello tra il 21 e il 22 agosto.

A spiegare la complessità della situazione è stato Gabriele Maestri, amministratore del sito specializzato isimbolidelladiscordia.it: “Se si sciogliessero le Camere oggi, i tempi per la raccolta delle firme sarebbero molto stretti, nonostante il dimezzamento delle firme previste a causa dello scioglimento anticipato delle Camere”.

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