By Fabio Vacca (per ith24)
Nella tela del ragno? Si infittisce la storia dell’ambasciatore cinese Du Wei morto in Israele.
Sì è parlato di arresto cardiaco, ma i battiti non tornano. Infatti la polizia ha aperto una inchiesta. Anche perché, Du Wei, era finito sotto la lente di ingrandimento subito dopo le affermazioni del suo portavoce dopo la visita del segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo.
Scontri e accuse che hanno portato Usa e Pechino ai ferri corti, considerate anche le accuse di Donald Trump sul virus cinese creato in laboratorio, nonostante la smetita dell’Ambasciatore cinese: “un accusa assurda”.
Du Wei, inoltre, aveva recentemente dichiarato al quotidiano conservatore israeliano Makon Rishon che la Cina era stata venduta “come il capro espiatorio del coronavirus, che invece è il nemico di tutti e che dobbiamo combattere tutti assieme”.