Draghi manda gli italiani a fare il tampone senza organizzazione: in tutta Italia è caos, a Perugia code chilometriche (video)

Vigilia di Natale in coda per i tamponi, in tutta Italia, tra caos e fatica. Il governo Draghi ha lanciato messaggi così contraddittori che oggi in tanti si sono lanciati alla ricerca dei tamponi salva-cenoni trascorrendo ore in fila al freddo, in molti casi senza nessuna necessità di farlo. Tamponi sì, vaccini no, per molti, in un dedalo di regole nuove, tutte da digerire, e con pochissimi controlli per strada. Un Natale con il Covid, ma anche con il caos.

Oggi a Milano già dal mattino presto le attese ai drive througherano insostenibili, con persone ancora adesso in fila da ore a bordo delle proprie auto. File lunghe anche chilometri. Per gestire l’afflusso ormai fuori controllo è stato necessario per esempio l’intervento della polizia locale ai punti tampone dell’Asst Santi Paolo e Carlo, dove si sono registrati anche momenti di tensione perché, dopo gli ultimi giorni di tilt, per cercare di alleggerire la pressione nuove indicazioni restringevano i requisiti di accesso al test. “Solo prenotati”, è la risposta che in molti hanno ricevuto, in contrordine al libero accesso previsto per alcune categorie. Colpa dei cittadini?

Una situazione, quella dei tamponi “a ostacoli” e a pagamento, che riguarda, in queste ore, un po’ tutta l’Italia. Un bel problema, per il governo “dei migliori” di Mario Draghi che continua a fare pasticci.

Il caos ha riguardato in particolare il fronte scuole. Ancora ieri dagli Istituti arrivavano ai genitori comunicazioni di casi positivi nelle classi, in cui si dava disposizione di fare il tampone per gli studenti contatto. Peccato che, contemporaneamente, ai drive thorugh arrivava l’ordine di fermare i tamponi scolastici. Così diverse famiglie, dopo essere state incolonnate per ore, hanno fatto marcia indietro. E c’è chi, leggendo l’elenco non aggiornato dei punti tampone attivi, allegato alla richiesta della scuola, è finito all’aeroporto di Linate trovandosi davanti un cartello con scritto ‘chiuso definitivamente dal 19 giugno 2021’. “La pressione è spaventosa – ammette il direttore generale dell’Ats Città metropolitana di Milano, Walter Bergamaschi, contattato dall‘Adnkronos Salute– Noi abbiamo rafforzato i punti tampone, vedendo che i numeri stavano crescendo sempre di più. Certo ci sono grandi criticità”.

Sull’offerta incidono vari fattori, analizza il Dg. “Anche il personale sanitario non è esente da contagi e abbiamo tante persone impegnate sulla campagna vaccinale che non si può arrestare, perché è la vera arma che abbiamo per contenere questa esplosione epidemica. Ci sono poi i pazienti da assistere: anche se la situazione è sotto controllo, infatti, la pressione sugli ospedali è comunque significativa. Abbiamo aumentato anche gli slot per fare i test, ma tutte queste azioni non riescono a tenere testa al boom della domanda appropriata legata a situazioni di sospetto Covid”.

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