“Capace di intendere e volere”. È il risultato della perizia chiesta nei confronti di Salvatore Blanco, compagno della madre del piccolo Evan e accusato di concorso in omicidio e maltrattamenti.
Evan Lo Piccolo è morto all’ospedale di Modica il 17 agosto del 2020. Per la sua morte sono imputati la madre Letizia Spatola e il suo compagno Salvatore Blanco, accusato, in concorso con la donna, di omicidio volontario e di maltrattamenti in famiglia aggravati. Una morte che sicuramente poteva essere evitate, se almeno uno dei due genitori o compagno, avesse avuto senso di responsabilità genitoriale. Cosi la criminologa Anna Vagli, nominata consulente dagli zii paterni, che ha fatto il punto sul caso. “Nessun componente ha dimostrato responsabilità genitoriale mentre avvenivano i maltrattamenti ai danni del minore”.
Evan era un bambino di 21 mesi strappato alla vita nel peggiore dei modi, ucciso dal compagno di una madre troppo distratta. È stato maltrattato per mesi, senza che le grida di aiuto della nonna paterna Elisa Congiu e del padre biologico Stefano Lo Piccolo venissero ascoltate. Una morte che poteva essere evitata. Evan è una vittima figlia di un mondo distratto, di una società che non è stata in grado di tutelare i diritti dell’infanzia. Chiosa la Criminologia.
Siamo nella fase dibattimentale del processo che si svolge in Corte d’Assise a Siracusa e già sono stati ascoltati i primi testimoni. Nota la Criminologia.
insomma, l’ennesimo caso dove vede coinvolti, da un lato, genitori violenti, da l’altro, denunce inascoltate per troppo tempo e che hanno portato inesorabilmente alla morte del piccolo ed innocente Evan.