Documenti falsi e riciclaggio di auto: arrestato a Roma un terrorista dell’Isis-K

By Francesca Galici

Ilkhomi Sayrakhmonzoda, cittadino tagiko di 32 anni, è stato raggiunto in carcere da un’ordinanza di custodia cautelare per concorso nel riciclaggio di autovetture e possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi validi per l’espatrio. L’uomo si trova recluso nella casa circondariale di Terni dallo scorso 8 aprile ed è in attesa di estradizione, dopo essere stato arrestato a Roma in quanto membro attivo di un network europeo riconducibile all’organizzazione terroristica “Stato Islamico dell’Iraq e del Levante – Provincia di Khorasan” (ISIL-KP o ISKP).

Dall’aprile del 2018 era destinatario di un mandato di arresto internazionale emesso da un giudice tagiko per il reato di “attività di mercenariato”, previsto dall’art. 401 del Codice Penale tagiko e punito con la pena massima di 12 anni di reclusione nel Paese dell’Asia centrale. Secondo l’accusa, Sayrakhmonzoda sarebbe membro dell’Isis dal 2014, da quando si recò in Siria prendendo parte alle ostilità contro le forze governative locali. Al momento dell’arresto, lo scorso aprile, le autorità italiane come da prassi hanno sequestrato il telefono dell’uomo per analizzarne il contenuto e capire come si sia mosso nell’ultimo periodo, in Italia ma non solo. Ed è proprio grazie ai dati recuperati dallo smartphone che gli investigatori sono riusciti a collegare Sayrakhmonzoda a un’organizzazione che opera nel riciclaggio di veicoli di lusso da trasferire verso l’est Europa, asportati o illecitamente acquisiti in Italia.

L’uomo avrebbe un ruolo di rilievo in questa organizzazione, della quale sarebbero parte anche altri soggetti, alcuni arrestati in Italia e all’estero, altri in fase di identificazione. Nel telefono del tagiko c’erano quasi 20mila file riconducibili a numerosi veicoli, raccolti all’interno di una cartella dedicata. Diciassette dei veicoli trovati nella cartella sono stati sono stati segnalati nella banca dati interforze, in Italia e all’estero, per furto o appropriazione indebita.

Ora la sua posizione dovrà essere vagliata da un giudice ma intanto gli viene contestato anche l’utilizzo di un passaporto rilasciato dalle autorità ucraine per spostarsi in Europa, nel quale erano indicate false generalità. Per il momento non è stata determinata la data per l’estradizione.

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