Diatriba per corrispondenza tra Bassetti e Pregliasco: “liberiamo i positivi “. “È presto”

Il picco dei contagi da Omicron è vicino ma il virus circola ancora in maniera sostenuta. Le ospedalizzazioni e le criticità, però, restano bassissime tant’é che Sars-CoV-2 somiglia sempre di più a un’influenza invernale. Ancora oggi, chi risulta positivo dovrà osservare il regime di quarantena della durata minima di 7 giorni al quale dovrà seguire l’esito di un tampone negativo per poter tornare in libertà. Questa misura, però, sarebbe da rivedere perché è comunque impossibile fermare la circolazione virale: è il pensiero del prof. Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, che al Corriere della Sera ha dichiarato che i positivi debbano essere liberi di andare in giro “raccomandando loro certi comportamenti”.

Considerando che circolano una miriade di asintomatici, fermare in casa soltanto coloro che hanno i sintomi non abbatterebbe comunque la circolazione di uno dei virus più contagiosi della storia. Bassetti, quindi, propone di cambiare “la norma dei 7 giorni a casa se sei vaccinato e 10 se non lo sei. Diciamo alla gente di non uscire finché sono presenti sintomi. Poi possono riprendere a circolareindossando la mascherina. In pratica è una sanatoria”. Il primario vuole dire ciò che già avviene: con la fine del green pass e delle restrizioni dal 1° maggio, c’è una sorta di autoregolamentazione. I cittadini responsabili sanno quali sono le misure da adottare, chi non lo è fa come se nulla fosse. Bassetti lo dice chiaramente al giornalista del Corriere: “Lei pensa che chi ha un’attività commerciale e scopre di essere positivo col tampone eseguito a casa, rispetti l’isolamento mettendola a rischio?”, aggiungendo che “non lo rispetta, fa l’evasore”.

Di parere opposto, invece, è il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’università degli Studi di Milano, che non allenterebbe le regole sulla quarantena né tantomeno manderebbe in giro i positivi a Omicron. “Stavolta non intono il coro assieme a lui. Parliamone in futuro, magari alla prossima ondata, mi auguro meno travolgente. Ora è troppo presto, considerata l’instabilità del virus e la sua tendenza a cambiare tanto rapidamente. Prima o poi la quarantena agli asintomatici andrà risparmiata”, spiega al Corriere. Secondo l’esperto, ci troviamo in una fase di transizione tra pandemia e endemia ma guai ad abbassare, per adesso, la guardia. “Non vuol dire però che non ci saranno altre ondate, probabilmente, si spera, di impatto sempre minore”.

Detto che il virus non si può fermare in alcun modo, bisogna mettere in sicurezza gli anziani, i fragili e gli immunodepressi: il Covid di due anni fa è cambiato, è evoluto e si è indebolito grazie ai vaccini e a una minore capacità di creare problematiche serie nella maggior parte della popolazione. Non in tutti, però, e Bassetti lo sottolinea: “Concentriamoci dove il virus fa più danni: i fragili per età e per patologia e immunodepressi”. Discorso uguale per le mascherine, da utilizzare al chiuso e “non in luoghi inappropriati. Ridicolo andare in spiaggia con naso e bocca coperti, significa sminuire l’importanza di questo strumento”.

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